Lo spirito e il cuore denotano le parole degli atleti della Nazionale FIKTA di ritorno da ESKA2016.
Al ritorno dai Campionati ESKA 2016, alcuni atleti della Nazionale ci offrono l’occasione, attraverso i loro racconti, di partecipare emotivamente e di vivere, seppure indirettamente, gli aspetti più intimi dei sentimenti che attraversano le menti, i corpi e i cuori durante e dopo la gara.
Dalla spontaneità delle loro parole trapela ciò che i Maestri FIKTA sanno trasmettere ai propri allievi e come questi siano loro profondamente legati e riconoscenti.
Risulta evidente come i valori del Karate do del M° Hiroshi Shirai siano incarnati nell’umiltà, nella determinazione, nel rispetto di se stessi e degli altri, nell’attenzione alle relazioni, di questi giovani agonisti. Si avverte come i valori non siano dogmi imposti, belle parole o l’esaltazione per una gara meritevole, ma siano fatica, sudore, amicizia, gratitudine. Per praticare e vivere un Karate che sa portare ben oltre il gesto atletico e pronto a ricominciare “da oggi”.
Devo dire che un karategi, una cintura e dei cuori puri riescono a creare delle amicizie uniche.
Francesca Re (Zoshikan Montecatini)
Raccontare gli ESKA in poche parole non è facile. È un turbine di emozioni e sensazioni uniche, un brivido… Uno scontro che non lascia scampo, non ci sono seconde possibilità. Quest’anno, per la seconda volta con il kata singolo, sono arrivata al 5° posto, a un soffio dalla finale, mentre con la squadra siamo arrivate al 3° posto.
Dire che sono contenta del risultato sarebbe una bugia, ma sono soddisfatta di me stessa. Sono convinta di aver dato il massimo in gara e di non essermi risparmiata mai, né prima con gli allenamenti, né mentre ero lì. Comunque siano andati i risultati ho fatto il massimo e da qua si riparte ad allenarsi per il prossimo anno, per migliorarmi sempre di più.
Con la squadra abbiamo “tirato fuori” tutto quello che avevamo: siamo forti, siamo unite, siamo diventate delle vere amiche e penso che cosa più bella non ci sia, perché solo così, secondo me, una squadra può diventare veramente forte e completa. Quindi, un grazie speciale lo voglio fare per prima cosa alle mie compagne di squadra e alle ragazze della Nazionale che erano a casa e ci hanno sostenuto in ogni momento; devo dire che un karategi, una cintura e dei cuori puri riescono a creare delle amicizie uniche.
Senza tutto questo: amici, maestri, compagni di squadra, non saremmo mai arrivate dove siamo arrivate. Grazie, perché eravamo su quel gradino tutti insieme.
Ma un grazie doveroso vorrei farlo al M° Pasquale Acri che ci è stato vicino, ci ha accompagnato e sopportato in ogni momento, e al mio M° Mauro Gori che in questi ultimi anni mi ha sempre seguito e allenato con costanza. Grazie, grazie di cuore!
Vedendo il sorriso stampato sul viso del M° Pasquale Acri, (cosa unica e rara) per me quella medaglia vale come un oro.
Giulia Gabrieli (Karate Club Bagnolo)
Cosa poter dire di questo Campionato? È stata una bellissima esperienza ricca di emozioni, gioie e pianti.
Per essere il mio primo Campionato Europeo non poteva che iniziare meglio.
Mi sentivo pronta, carica, ma per essere un campione bisogna avere TESTA.
Sicuramente servono allenamento e spirito di sacrificio, ma questi valgono poco se non di sa come gestire emozionalmente i momenti decisivi.
È stato faticoso, sia fisicamente, sia mentalmente, ma non ho mai mollato.
Due giorni intensi di gare dove tutto il team mi è stato vicino, mi sembra ancora strano raccontarlo, perché forse non me ne sono ancora resa conto, ma ho 3 medaglie al collo, 3 medaglie che rappresentano la mia nazione, 3 medaglie in ogni categoria, 3 medaglie che ho desiderato per anni.
Quando ho incominciato a praticare karate, come ogni bambino, vedendo un campione, il mio sogno era diventare parte della nazionale e vincere un campionato del mondo o europeo.
Non sono riuscita ad arrivare al gradino più alto, al primo posto, alla medaglia d’oro, ma vedendo il sorriso stampato sul viso del M° Pasquale Acri, (cosa unica e rara) per me quella medaglia vale come un oro.
Non avrei mai pensato di arrivar fino a lì, persino nella categoria dei senior, cioè open, avendo solo vent’anni! Non avevo la giusta convinzione che ha una persona che vuole vincere ma, dopo aver passato il primo turno, qualcosa è cambiato nella mia testa, volevo ripetere quello che avevo fatto il giorno prima, dimostrare il mio karate, il karate del M° Franco Gatti.
Riscrivendo queste cose e ripensando alla gara, avrò sicuramente omesso qualcosa, ma la cosa più importante è che ho vissuto questa gara con il cuore.
Ringrazio tutta la mia squadra di kata. Nicola, il più vecchio e colui che definisco il pignolo e il sapientino, perché ne ha sempre una per tutto.
Francesco, che con le sue battute per la mia altezza mi ha sempre sostenuta. Alessandro il farmacista, che prima della finale mi ha confessato che nessun farmaco poteva farmi passare il mal di muscoli, ma dovevo aver solo la testa.
E delle mie compagne? Francesca e Annalisa sono una cosa unica. Oltre a essere compagne di squadra, sono delle ottime AMICHE ed è difficile mantenere un’amicizia quando si è anche avversarie. Loro per me sono una bomba di energia, non hanno mai smesso di caricarmi e di credere in me.
Infine, il M° Pasquale Acri, un grande maestro, forse di poche parole, ma quel poco lui mi ha fatto sentire grande. Quindi, non saprei che dire oltre che grazie!.
Un mix di emozioni belle e brutte mi portano a dire che non mi accontento di un bronzo, quindi, il mio percorso di miglioramento e di perfezione per arrivare al gradino più alto, incomincia oggi.
Il mix di atleti provenienti dal karate tradizionale e sportivo contribuisce a creare una vera sfida per chiunque.
Nicola Bianchi (Zoshikan Montecatini)
Una bellissima gara come sempre! I campionati ESKA (e WSKA) sono la competizione più bella per il karate Shotokan. Il livello dei partecipanti è molto alto e sono tutti preparati sia fisicamente sia tecnicamente. Inoltre, il mix di atleti provenienti dal karate tradizionale e sportivo contribuisce a creare una vera sfida per chiunque.
Quest’anno torno a casa da vicecampione europeo con grande soddisfazione, perché sono riuscito, grazie alle preziose indicazioni del M° Acri, a capire il metro arbitrale e improntare la mia prestazione per un’ottima riuscita. Ho cambiato il kata preparato per la semifinale e il mio tokuikata per la finale fino ad arrivare a un soffio dall’oro. Resta l’amaro per non aver raggiunto la postazione più alta, essendo per me il terzo argento individuale agli ESKA, ma un amaro deprecabile per aver raggiunto il risultato con testa.
Un grande applauso per i miei compagni Alessandro e Francesco per la loro costanza e dedizione alla nostra pratica e con i quali, pur non raggiungendo il podio a squadre, sono onorato di allenarmi e partecipare.
Prima della finale mi ripetevo “Io sono forte, io sono forte” così da far fronte alla stanchezza della dura giornata e, mentre lo dicevo, tre uomini adulti mi sono venuti in mente e vorrei ringraziare: mio padre che con due parole mi ha reso energia, il mio M° Mauro Gori, che mi ha insegnato a scavare dentro di me e Mirko Saffiotti, uno dei miei maestri d’infanzia che mi ha insegnato a oltrepassare i miei limiti.
Prossimo obiettivo il mondiale WSKA a Treviso, per il quale abbiamo un programma preciso per centrare ancor meglio il traguardo, un programma maturato dall’esperienza di questo splendido campionato.
Siamo entrate sul tatami condividendo delle emozioni, delle sensazioni così forti, che volevamo innanzitutto trasmettere qualcosa di noi stesse.
Annalisa Casini (Zoshikan Montecatini)
Ogni trasferta lascia il segno… e ogni volta per motivi diversi. Quest’anno, nonostante la gara non sia andata esattamente come sperassi, ho riportato a casa un bagaglio di esperienze ed emozioni che non ho intenzione di dimenticare. Il gruppo è stato unito, come sempre, ma aver trovato due compagne di squadra così vicine a me, mi ha dato una carica indescrivibile. A prescindere dal karate, siamo entrate sul tatami condividendo delle emozioni, delle sensazioni così forti, che volevamo innanzitutto trasmettere qualcosa di noi stesse. Non solo un kata fatto bene, in sincronia o con le giuste correzioni, ma un kata fatto col cuore. Un unico cuore per tre compagne di squadra che prima di entrare piangevano insieme e si ripetevano che erano vincitrici in partenza, proprio perché convinte di dare solo il 110 per cento.
Il nostro allenatore M° Acri non ci ha abbandonate per un istante, dandoci la massima fiducia e credendo in noi. Ci ha tranquillizzate quando ne avevamo bisogno e le sue parole sono sempre andate a segno.
Poi, poter vivere un’esperienza così importante con il proprio compagno di vita è quasi un sogno. La complicità nel praticare insieme fa sì che durante la gara una piccola parte di lui sia con me, uno sguardo riesca ad accendermi una carica interna e una parola a farmi arrivare dove non sempre credo di riuscire. Ma non mi accontento di un 3° posto. Lo devo ai miei genitori che mi hanno sempre appoggiato e si sono sacrificati per me, al mio vecchio Maestro Gaetano Pierotti, che mi ha cresciuta come una figlia e al mio attuale Maestro Mauro Gori, che non si stanca mai di percorrere questa strada con me.
Dopo questa trasferta ho intenzione di ricominciare a lavorare da zero in vista del 2017.
Alessandro Mezzena (Ki Dojo Verona)
Ogni volta si parte con tante aspettative, con tanti sogni da realizzare, sia personali, sia di squadra e talvolta purtroppo le cose non vanno come si sperava. Personalmente, torno dalla Grecia con due sentimenti opposti: il primo è ovviamente una grande e profonda delusione. Ho sofferto veramente tanto per il risultato a squadre più che per il singolare (in cui tra l’altro ho incontrato il ragazzo russo che poi ha vinto l’Europeo), perché insieme a Nicola e a Francesco ho fatto un percorso bellissimo dal bronzo Mondiale in Polonia: un percorso fatto di affiatamento crescente, fatica e lavoro costante. Purtroppo questo ci ha portato un 6° posto che moralmente ci ha stesi in quanto speravamo di poter replicare la finale dell’anno scorso! Ogni gara però racconta la propria storia e ha il proprio svolgimento: da qui quindi riparto, essendo sicuro che nonostante tutto non ci fermeremo e andremo avanti sempre sulla nostra strada nel tentativo di regalarci altre soddisfazioni.
Il secondo sentimento è una grande e profonda voglia di migliorare continuamente, di crescere sia fisicamente sia tecnicamente per poter esserci ancora la prossima volta e competere ancora meglio in competizioni di questa levatura! Ho notato che personalmente ho ancora un gap da colmare con gli atleti più forti del Campionato e quindi dopo questa trasferta ho intenzione di ricominciare a lavorare da zero in vista del 2017.
Come ultima considerazione volevo fare i miei migliori complimenti a Nicola per il suo meritatissimo argento individuale: per me è un atleta da cui prendere continua ispirazione, nonché un capitano fantastico che ha sempre le parole giuste per trascinare la squadra attraverso le competizioni più difficili. Inoltre, cosa ancor più importante, è un caro amico con cui sto creando nel tempo un legame speciale e con cui spero di affrontare in futuro altre competizioni come questa. Ora si riparte, come sempre dopo una vittoria o una sconfitta, in vista di altri sogni e altri traguardi da realizzare