A piedi nudi tra i rovi: l’alba del karate italiano
- STORIA
- 25 Marzo 2007
La meditazione non si può insegnare, si possono dare dei suggerimenti, delle linee guida, e l’Occidente ha sempre guardato questa pratica dell’Estremo Oriente con secolare strabismo.
“Il riso zen è il rifiuto di assolutizzare i concetti, soprattutto di assolutizzare se stessi, tanto da ridere delle proprie più profonde convinzioni”.
Il Maestro, per dirlo con le parole del Buddha, ci insegna a essere “maestri a noi stessi”.
Incontro con il monaco buddista M° Mitsutaka Koso. Salsomaggiore (PR) – 29.03.19
La lingua giapponese ha una scrittura di tipo pittografico e usa una combinazione di 3 set di caratteri. Nell’articolo vediamo quali sono.
1868 – L’era Meiji e il processo di riforma del Giappone: una “rivoluzione dall’alto”.
Breve profilo della politica del “Paese chiuso”, il Giappone, fra XVII e XX secolo.
Gli stili calligrafici dello shodo. Nel loro apprendimento anche le assonanze con il karate do.
L’evento che diede il via a tutta una serie di azioni che portano all’introduzione del Karate nel sistema scolastico di Okinawa e alla nascita dei kata Heian.
I kata hanno da sempre rappresentato i libri di testo del karateka, lo strumento didattico per eccellenza dei maestri. Per studiarli e raggiungerli nel profondo diventa fondamentale sfatare alcuni miti e credenze consolidatisi nel tempo.