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Campionati europei ESKA – 22-24 dicembre 2024

Agli ESKA la grande compattezza degli Azzurri FIKTA è stata il trampolino per i prestigiosi risultati che sono arrivati sia nelle gare individuali, sia in quelle a squadre.

di Giorgio Gazich 

Nello “Sport’s center multiusos de Gondomar”, nel distretto di Oporto (Portogallo), dal 22 al 24 novembre 2024 si sono svolti i Campionati Europei ESKA. 

Il clima era sereno e positivo, facendo percepire armonia, coesione e determinazione.

La rappresentativa italiana degli atleti, guidata dai coach Pasquale Acri e Silvio Campari, è arrivata venerdì 22 preceduta dai Dirigenti Federali ISI-FIKTA Rino Campini, Yuri Shirai, Ofelio Michielan, Giorgio Gazich, Cristiano Musso, giunti sul posto nella serata di giovedì 21 per i saluti di rito con i Dirigenti Eska.
L’albergo che ci ha ospitati, affacciato sul serpeggiante e imponente Rio Douro, ha offerto un’ottima e cortese accoglienza.
I Campionati hanno preso il via venerdì con le categorie Cadetti, ma non avendo presentato atleti, la rappresentativa italiana ha utilizzato la giornata per gli allenamenti in vista delle gare di sabato. 

Tra i nostri atleti, sotto la guida attenta, rigorosa e allo stesso tempo ferma e pacata, dei coach Acri per i kata e Campari per il kumite, il clima era sereno e positivo, facendo percepire armonia, coesione e determinazione.
Nonostante gli infortuni di alcuni atleti titolari delle squadre di kata e kumite maschile, i ragazzi non si sono scomposti minimamente: senza smarrimenti, titubanze e incertezze, hanno tirato dritto determinati a raggiungere l’obiettivo della vittoria, con quella giusta dose di “cattiveria” agonistica necessaria per affrontare una gara di questo livello e di questa importanza.
Così, concentrati sulla gara, hanno ottenuto prestigiosi risultati in tutte le specialità, con prestazioni di altissimo livello sia nel kata, sia nel kumite.
In una gara nulla è scontato, bisogna dimostrare in ogni momento competenza, capacità tecnica, carattere che, uniti alla indispensabile voglia di vincere, fanno la differenza. 

Tutti i ragazzi e le ragazze hanno dato il massimo di se stessi, con caparbietà, sacrificio, intensità.

Quando mi sono svegliato nella mia camera d’albergo sabato mattina 23 novembre, il tempo era peggiorato, faceva freddo e tirava un forte vento con una fastidiosa pioggia. La giornata era cupa e tipicamente invernale. Dalla finestra osservavo il Rio Douro che scorreva calmo, ma imponente verso l’Oceano.
Come il Rio Douro scorreva lento, ma forte verso la foce per fondere la sua energia con quella dell’Oceano, così i nostri ragazzi, unendo le loro energie, come tigri pronte a scattare al momento giusto, correvano dritti verso la gara portandovi la loro energia e la loro determinazione. Giunti al Palasport, non appena la gara ha preso avvio, sembrava che lo spirito, l’energia, il fuoco che li animava avessero portato calore nell’ambiente e nei nostri cuori.
Questa compattezza è stata il trampolino per i prestigiosi risultati che sono arrivati sia nelle gare individuali, sia in quelle a squadre. 

Otto le medaglie conquistate, che ci hanno fatto salire al secondo posto nel medagliere delle nazioni, dietro ai padroni di casa del Portogallo e davanti all’Inghilterra.
Prestigiosi gli ori delle squadre di kata femminile seniores (Francesca Re, Giulia Gabrieli, Beatrice Marmiroli) e della squadra di kumite femminile juniores (Norah Rizzato, Akemi Campari, Francesca Babbini); doppio oro nel kata individuale seniores femminile (Giulia Gabrieli) e maschile (Alessandro Bindi), seguiti dall’argento della squadra di kumite maschile (Matteo Cuscona, Francesco Tinelli, Simone Romani, Sergio Pretta, Marco Babbini), della squadra kata senior maschile (Carlo Nardi, Alessandro Bindi, Francesco Rocchetti), del kata individuale maschile (Carlo Nardi) e del kumite individuale femminile (Miriana Cossa).
Tutti i ragazzi e le ragazze hanno dato il massimo di se stessi, con caparbietà, sacrificio, intensità, credo perciò che per il futuro possiamo essere tranquilli e contare su un potenziale tecnico che si dovrà esprimere al massimo nei prossimi mondiali WSKA del 2025. 

il Presidente ESKA Richard Poole ha chiesto un minuto di silenzio per ricordare la recente scomparsa del nostro Maestro.

Questi Campionati hanno fatto registrare un miglioramento del livello tecnico del kata da parte di tutti i Paesi partecipanti; abbiamo visto nazioni emergenti come la Serbia e la Repubblica Ceca, con atleti giovani e ben preparati.
Per quanto riguarda l’aspetto arbitrale, possiamo dire, in senso generale, che è stato di buon livello e l’Italia ha dato il suo contributo in modo tangibile alla buona riuscita della manifestazione. È chiaro che in ogni competizione di alto livello questo è un aspetto molto delicato: è più facile creare un buon atleta che un buon arbitro. Nell’arte marziale, inoltre, per creare un buon arbitro sono necessari pazienza, studio teorico e pratico e, soprattutto, molto tempo. Anche su questo occorre lavorare sempre con grande cura. 

Possiamo dire, in conclusione, che è stato un bel Campionato Europeo, nel quale l’Italia si è distinta per l’alto livello tecnico, lo stile, la rigorosa pratica che caratterizza la scuola del M° Hiroshi Shirai. A questo proposito, con grande emozione rammento il momento in cui, mentre tutti noi italiani eravamo schierati sul tatami, il Presidente ESKA Richard Poole ha chiesto un minuto di silenzio per ricordare la recente scomparsa del nostro Maestro.
Infine, riconosco come i dirigenti ISI-FIKTA, con la neopresidente FIKTA Yuri Shirai, sempre presenti in campo con gli atleti, siano stati accolti con grande cordialità e disponibilità dai dirigenti Eska al Congresso svoltosi a latere della manifestazione. È dunque sempre aperto il dialogo per ragionare assieme sul futuro delle competizioni di karate Shotokan a livello internazionale. 

L’Italia e la FIKTA hanno chiamato e il cuore ha risposto! 

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