La competizione più importante per guardare al futuro del Karate del Maestro Hiroshi Shirai.
Sabato 23 marzo 2024 si è svolto a Lucca il Trofeo delle Regioni, una delle gare caratteristiche della FIKTA per il settore giovanile essendo la competizione che riunisce i migliori atleti dei CSAK regionali. Un evento che, come lo scorso anno, ha preso corpo nella città toscana sotto l’organizzazione del Maestro Marino Lombardi, al quale vanno i complimenti di tutti i presenti per la gestione attenta di un evento così prestigioso e in un periodo “caldo” dal punto di vista delle attività sportive (cosa che comporta un grande dispendio di energie per accaparrarsi e coordinare un palasport importante come il Palatagliate di Lucca).
Ex agonisti di livello nazionale e internazionale, neo istruttori e maestri, che hanno deciso di effettuare gli esami nazionali per arbitrare.
Pur non essendo presente a questa edizione il nostro Maestro Hiroshi Shirai, ne ha portato i saluti il Presidente federale Maestro Gabriele Achilli che ha accolto e rivolto un saluto anche agli atleti e al M° Giuseppe Perlati. Mentre il Presidente ISI Asd M° Rino Campini ha seguito l’organizzazione dei tatami e dei PdG e il M° Dario Ukmar a coordinato il gruppo arbitri. Senza dimenticare l’indispensabile e sempre efficace presenza dei dottori Enrico Cembran e Giuseppe Chiametti.
Tra le figure istituzionali della giornata una bella sorpresa è stata l’arrivo del Ministro dello Sport dott. Andrea Abodi accompagnato dal Sindaco di Lucca Mario Pardini, accolti dal Presidente Achilli e dal M° Lombardi. Il Ministro ha salutato il pubblico e gli atleti, per poi fermarsi ad assistere ad alcune gare di kumite del pomeriggio.
Per quanto questi momenti potrebbero non interessare i più giovani, un plauso va dato ai presidenti Fikta che mediante questi contatti ufficializzano e rendono l’attività del karate (certamente meno in evidenza rispetto a sport come il calcio, il tennis e simili) più riconosciuta.
Il Trofeo delle Regioni è una gara di kata e kumite, sia individuale sia a squadre, dedicata alle categorie cadetti, speranze e junior, e regolata per peso in entrambe le specialità. Una particolarità questa che, soprattutto per la gara di kata e pur non mettendo a confronto tutti gli atleti della medesima fascia d’età, determina classifiche utili a identificare i migliori giovani di ogni categoria.
Il trofeo si articola sempre secondo un programma che potremmo definire classico nella FIKTA: nella mattina le eliminatorie di kata, individuale e a squadre, e nel pomeriggio le competizioni di kumite individuali e a squadre. Dieci le regioni italiane presenti, con le rispettive rappresentative, sei i tatami di gara attivi continuamente, per 487 iscritti e un pubblico abbastanza numeroso a sostenere i propri agonisti.
Le eliminatorie di kata a bandierine, basate sui kata Heian a scelta dell’arbitro centrale, si sono svolte velocemente e in modo regolare, con grande merito della componente arbitrale e dei presidenti di giuria coinvolti. A tale riguardo è stato piacevole vedere nella compagine arbitrale molti volti conosciuti, ma nuovi in quella veste. Ex agonisti di livello nazionale e internazionale, neo istruttori e maestri, che hanno deciso di effettuare gli esami nazionali per arbitrare e quindi di mettersi in gioco per aumentare la competenza generale, regalando così giudizi ben accurati.
La competizione di kata si è svolta velocemente grazie al metodo di gestione evoluto del Maestro Valerio Polello: tabelloni definiti giorni prima della gara, orari rispettati, categorie e tatami programmati al dettaglio e agli occhi di tutti. Una sistemazione della competizione che si rifà ai circuiti più professionali di altri sport e che si accosta al sistema dei campionati ESKA e WSKA, che a loro volta si appoggiano al celebre SportData.
Di grande rilievo è stato vedere una certa omogeneizzazione della tecnica degli atleti presenti.
Il linea di massima il livello del kata è stato discreto con punte di alcune atleti e atlete di calibro e potenzialità internazionali. In particolar modo è stato apprezzabile il livello di alcune regioni per il kata a squadre. Da segnalare la Toscana, la Lombardia e l’Emilia Romagna maschile, dove se pur i toscani staccano il resto di misura, si presentano tutte e tre come team completi e ben amalgamati.
Di grande rilievo è stato vedere una certa omogeneizzazione della tecnica degli atleti presenti. Non vi erano troppi e diversi modi di interpretare alcuni passaggi dei kata, ma una ritrovata forma corretta e similare per tutti: un chiaro segno positivo del lavoro che stanno svolgendo alcuni tecnici e in particolare il Maestro Carlo Fugazza con i suoi stage di kata, tesi a riordinare la forma e la concezione dei kata Shotokan appresi dal Maestro Shirai.
Nelle categorie femminili, invece, si è notato un calo generale delle prestazioni tecniche rapportate all’età, nelle quali però fanno eccezione alcune ragazze che saranno senza dubbio l’esempio e il futuro della Fikta. C’è bisogno di un gruppo forte di giovani ragazze capaci tecnicamente e forti dal punto di vista atletico. Mentre nel reparto maschile si notano alcuni campioni ben preparati anche dal punto di vista fisico, tra le ragazze questo aspetto, se pur ben supportato dalla tecnica (frutto dei loro ottimi tecnici), la parte atletica resta, in linea di massima, meno sviluppata.
Nella specialità del kumite, svolta nel pomeriggio del giorno di gara, si è chiaramente delineato un buon livello, specie tra i giovanissimi. Grande forza d’animo, capacità di ricercare la tecnica da Ippon e una buona strategia di combattimento anche tra i più piccoli di età.
Resta da curare forse (a mio personalissimo parere) l’aspetto etico e l’approccio mentale alla gara. Alcuni “sconfitti” che protestano o si lasciano andare a comportamenti poco etici, gesti di disapprovazione durante il giudizio arbitrale – quindi sul tatami di gara – e forse pochi gesti di buona “sportività” nel raggiungere o sincerarsi verso un avversario che ha subito un danno fisico. La vittoria o la sconfitta, uniti alle tensioni della gara, dovrebbero essere meglio gestite per non scadere in qualcosa che esce dalle linee della marzialità.
Dai risultati elencati a fine gara sono da elogiare due atlete che hanno ottenuto il primo posto in kata e kumite individuale: Natsumi Campari della Lombardia (che ripete l’ottimo risultato dello scorso anno) ed Emanuela Di Maggio dell’Emilia Romagna.
Grande forza d’animo, capacità di ricercare la tecnica da Ippon e una buona strategia.
In conclusione, una gara ben svolta a cui si è aggiunta la dimostrazione di alcune cinture nere: tecnici, arbitri ed esperti della Toscana, che si sono esibiti eseguendo il kata Sochin sotto i comandi del Direttore Tecnico della Toscana M° Salvatore Giordano. A seguire Annalisa Casini (ex membro della nazionale italiana Fikta e oggi arbitro nazionale) e Francesca Re (attuale campionessa del Mondo di kata al suo ultimo anno di gare) hanno eseguito il medesimo kata. Una dimostrazione di kime per il gruppo comandato dal M° Giordano e per tutte le ragazze presenti un esempio dell’alto livello da raggiungere per essere pluricampionesse internazionali.
Nel nostro karate tradizionale serve continuità così che ex campioni si tramutino in ottimi tecnici, arbitri federali o presidenti di giuria in grado di dare rinnovata linfa e nuove capacità a quello che fino a ora è stato un percorso fortemente sviluppato e ben costruito negli anni passati. I giovani che “ricevono” e hanno ricevuto devono cercare di donare per il futuro del karate stesso, al di là delle federazioni, degli enti, delle stesse associazioni di appartenenza: donare per portare avanti l’importante movimento del karate tradizionale di stampo del Maestro Shirai.
Classifica Regioni
1° Lombardia
2° Emilia Romagna
3° Piemonte
4° Veneto
5° Toscana
6° Calabria
7° Friuli Venezia Giulia
8° Lazio
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