Arbitri e Presidenti di Giuria si sono dati appuntamento per migliorare le proprie competenze e per fare il punto della situazione
Domenica 26 febbraio, a San Giorgio di Piano (BO) presso il Centro sportivo Zanardi, si sono incontrati i tecnici della FIKTA (Federazione Italiana Karate Tradizionale e discipline Affini), per una giornata di aggiornamento. Arbitri e Presidenti di Giuria, provenienti dalle regioni del nord, si sono dati appuntamento per migliorare le proprie competenze e per fare il punto della situazione.
Un centinaio gli arbitri presenti, istruiti dalla commissione arbitrale composta dai Maestri Ukmar Dario, Giuntini Stefano, Mazzarda Roberto, Rocco Carlo, Schicchi Roberto.
L’allenamento è stato molto intenso e la concentrazione davvero alta.
Arbitrare non è una competenza da sottovalutare, chi decide di intraprendere questa strada ha bisogno di affinare non solo le tecniche, ma anche i sensi. Tutti i movimenti che un tecnico deve effettuare in fase di kumite o di kata, non sono dovuti al momento o al caso, ma sono tutti studiati nei dettagli, per questo sono stati presentati esercizi propedeutici atti ad allenare tale parametro.
Sono stati studiate, ripassate e allenate, la gestualità e la terminologia per l’arbitraggio del kumite. I partecipanti hanno lavorato sia in autonomia, per meglio comprendere il proprio corpo e per memorizzare, sia in gruppo, simulando dei combattimenti, compresi gli atteggiamenti scorretti passibili di penalità o sanzioni. Hanno anche rappresentato i diversi ruoli: Arbitro centrale (sushin), Giudici d’angolo (fukushin) e Arbitrator (kansa).
È doveroso sottolineare che l’arbitraggio non è fatto solo di tecnica, ma anche di teoria. Infatti, è importante conoscere i principi generali del regolamento e saperli applicare al momento opportuno. I maestri docenti hanno sfruttato anche dei filmati di gara, per analizzare al meglio delle situazioni reali e per imparare a riconoscere la validità di una tecnica.
È doveroso sottolineare che l’arbitraggio non è fatto solo di tecnica, ma anche di teoria.
Nel corso della giornata è stato anche affrontato lo studio dei kata. Uno studio approfondito, che parte dal valutare la capacità di un atleta di esprimere il suo stato mentale e fisico in un combattimento, anche se immaginario, arrivando a valutare forza, respirazione, equilibrio, esitazione e la singola tecnica.
Un ruolo non facile quello degli arbitri, i quali devono anche prestare attenzione alla propria “presenza scenica”, al loro modo di porsi nel quadrato e di farsi sentire dagli atleti che gareggiano. Devono essere profondamente presenti, perché spesso gli atleti sono “sordi”, ma sono anche emozionati, carichi di adrenalina e se l’arbitro non è entrato in contatto con loro, tutta la gara può diventare complicata, poco chiara, facendo aumentare il margine di errore.
Accanto agli arbitri sono presenti delle altre figure, non meno importanti, ma sicuramente meno in vista: i Presidenti di Giuria. Questi, preparati dal responsabile nazionale M° Rino Campini, si sono incontrati per studiare, approfondire e confrontarsi sul loro ruolo.
Il compito dei PdG, cioè della giuria di tavolo, è fondamentale, essi rappresentano i notai delle gare, si occupano della parte amministrativa e, anche se non sono necessariamente esperti di karate, conoscono perfettamente la normativa per le competizioni. Pertanto, le loro funzioni si svolgono, in buona percentuale, fuori dalla vista di pubblico e partecipanti controllo atleti, tabelloni di gara, ripescaggi, discese in campo e tutto quanto possa servire alla buona e corretta prassi di una gara. Anche questo non è un ruolo semplice, è necessario avere tanta pazienza, tanta memoria e soprattutto una grandissima consapevolezza delle proprie mansioni.
Aggiornarsi è fondamentale per un PdG, pertanto la giornata di domenica è stata incentrata sull’approfondimento teorico e pratico, ma ha visto anche la partecipazione di nuove leve e un passaggio di livello da Presidente con qualifica regionale a Presidente con qualifica nazionale da parte di un membro.
Doveroso ringraziare il sempre presente M° Beppe Perlati, il quale non manca mai di dare consigli, dispensare sorrisi e perle di competenza, una figura importante per noi tecnici, perché ci spinge a essere sempre migliori, sia tecnicamente, sia umanamente, a non mollare mai e a dedicarci al karate a 360°, perché ognuno di noi è pezzo fondamentale nel grande puzzle del karate.