Instancabile divulgatore di Karate nel Giappone continentale, Funakoshi è stato uno dei pionieri dell’arte più prolifici in assoluto in fatto di opere scritte.
Da alcuni mesi è iniziato il 2022, sono passati cento anni da quando il maestro Gichin Funakoshi, il padre dello Shōtōkan-ryū, pubblicò il suo primo libro Ryūkyū Kenpō: Karate / 琉球拳法唐手.
Instancabile divulgatore di Karate nel Giappone continentale, Funakoshi è stato senza dubbio uno dei pionieri dell’arte più prolifici in assoluto in fatto di opere scritte.
Nell’anno del centenario dell’uscita di Ryūkyū Kenpō: Karate, ho deciso di pubblicare una mia informale traduzione di piccole parti del libro. Per quanto possibile, ho cercato di essere fedele al testo originale, tenendo conto del furigana che Funakoshi include spesso per la lettura di alcuni kanji (anche se questo porta a qualche pronuncia ritenuta oggigiorno scorretta).
Se non lo hai ancora fatto, ti consiglio di leggere la prima parte.
Le tecniche di mano
Dopo un breve excursus sul makiwara e un elenco di istruzioni su come costruirne uno, il libro presenta una sezione sulle tecniche di mano [手技 / te waza]: tsukite [突手], ukete [受手], haraite [拂手], nukite [貫手], sukuite [掬手], gyakute [逆手], uchite [打手], kakete [掛手], tsukamite [摑手], hikite [引手], nigirite [握手], kumite [組手], urate [裏手], kakiwake [搔分, questo termine si riferisce solitamente a quando si solca qualcosa, come un cespuglio alto, una folla di persone ecc.; spostando gli oggetti di fronte a sé a sinistra e a destra; perciò assume il significato di “staccare” o “separare”], enpi [猿臂, letteralmente “gomito di scimmia”], hente [變手, “mano che cambia”].
Per ognuna di esse Funakoshi riporta una breve descrizione, alcune delle quali davvero interessanti. La definizione di kumite, ad esempio:
組手と云つて特にあるのでなく、いざと云ふ場合の立合を組手と云つてゐるのである。けれどもどうすればかうすると云ふ組手型は平常工夫しておかねばならぬ基本の型さへよく呑込んでおけば總てその活用に依つて千變萬化の處置を取る事が出來るのである。
[Note: 千變萬化 = 千変万化, 處置 = 処置, 出來る = 出来る]
“Non esiste una forma specifica di kumite, ma ogni qualvolta vi è un confronto [tra due persone che sono arrivate o stanno per arrivare alle mani; è usato il termine 立合 / tachiai, cioè un “faccia a faccia”, uno scontro] si può parlare di kumite. Tuttavia se hai compreso [呑込 / nomikomi] l’utilizzo pratico [活用 / katsuyō] dei kata fondamentali [基本の型 / kihon no kata; qui ci si riferisce a kata come Naihanchi/Tekki], allenando regolarmente un modello di combattimento assieme a un compagno [組手型 / kumite gata, in questo contesto significa appunto modello di “sparring” a coppie], ti sarà possibile affrontare/gestire la situazione in una moltitudine di modi diversi.“
È evidente che per Gichin Funakoshi kata e kumite devono andare a braccetto, non essere due compartimenti stagni, scollati l’uno dall’altro, come accade nelle competizioni sportive (Olimpiadi in testa). Le parole del maestro sono inequivocabili: il kumite serve come studio del kata.
La definizione di hikite è altrettanto degna di nota:
引手とは敵の入れて來る手を利用しそれをつかまへて引きながら突くのはあり得ベきことなるがこれを捻ぢながら 引くと敵自身靠れかゝつて來る。(ナイハンチ第三圖參照)
[Note: 來る = 来る, 圖 = 図, 參照 = 参照]
“È possibile usare hikite [引手, letteralmente “mano che tira”] per afferrare [つかまへ = 掴まえる / tsukameru, cioè catturare] l’affondo del nemico [敵の入れて来る手 / teki no irete kuru te, letteralmente “la mano entrante del nemico”], e tirare la sua mano verso di noi mentre lo si colpisce contemporaneamente. Se all’azione di trazione si coniuga anche un’azione di torsione [捻る / nejiru], il nemico si sporgerà [靠れる = もたれる / motareru, letteralmente “appoggiare”] praticamente da solo verso di noi [cioè sarà maggiormente sbilanciato su di noi, fino quasi ad appoggiarsi sul nostro corpo]. (vedi la figura 3 del kata Naihanchi)“.
Come si evince chiaramente non c’è alcuna menzione sull’uso dell’hikite per generare potenza, né tantomeno per assegnare un punto durante un incontro di gara… Al contrario c’è una forte enfasi sull’azione di sbilanciamento (崩し/kuzushi) generato dall’hikite e, quindi, un suo ruolo prepotentemente attivo nell’applicazione dei kata (e guardacaso il maestro cita di nuovo il re dei kata…).
Le tecniche di gamba
La sezione successiva riguarda le tecniche di gamba [足技 / ashi waza], anche in questo caso vengono elencate diverse tecniche, corredate ognuna dalla relativa spiegazione: keage [蹴上], tobikeri [飛蹴], mikazuki [三日月, letteralmente “luna di tre giorni”, ossia “luna crescente”], uchimata [内股, interno coscia], sotomata [外股, esterno coscia], fumikiri [踏切], yoriashi [寄足], tobikomi [飛込], nekoashi [猫足], hizazuchi [膝鎚]; benché il termine 鎚/tsuchi significhi mazza/martello, qui ha il significato di colpo, per cui si può tradurre hizazuchi come “ginocchiata”, kerikomi [蹴込], kehanashi [蹴放], kinmato [金的, letteralmente “bersaglio d’oro”, i cosiddetti “gioielli di famiglia”, ossia i genitali maschili], namikaeshi [波返, “onda che ritorna”], sankaku-tobi [三角飛, salto triangolare].
Trovo molto interessante la descrizione della tecnica a “onda che ritorna” (namigaeshi):
波返しは双方の手の組合つた時克く足を利用する者があるが、斯くの如き場合は足で受け其返しは敵の股に踏込むのが通例なるも、强敵に對しては受足の返しを金的に打込まねばならぬ場合もある。(ナイハンチ第一二圖參照)
[Note: 强 = 強, 對 = 対]
“Quando entrambe le mani sono già a contatto [組合 / kumiai, cioè sono già ingaggiate contro l’avversario, e quindi non possono essere usate], spesso si usano le gambe per eseguire la tecnica di namikaeshi; in questo caso, di solito, si usa l’azione di ricezione del piede per entrare [踏込む / fumikomu] sulla coscia [股 / mata] dell’avversario. Contro un nemico molto forte, potrebbe essere necessario usare il ritorno dell’azione di ricezione per colpire [打込 / uchikomi] i genitali [金的 / kinmato]. (vedi la figura 12 del kata Naihanchi)“
Avete notato quante volte il maestro cita il kata Naihanchi?
Anche per questa volta è tutto!