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L’eredità tecnica del Maestro Funakoshi – Parte 1

L’eredità tecnica del Maestro Funakoshi – Parte 1
Foto di Fabrizio Bagnoli

Nell’anno del centenario dell’uscita di “Ryūkyū Kenpō: Karate”, ho deciso di pubblicare una mia informale traduzione di piccole parti del libro.

Da alcuni mesi è iniziato il 2022, sono passati cento anni da quando il maestro Gichin Funakoshi, il padre dello Shōtōkan-ryū, pubblicò il suo primo libro Ryūkyū Kenpō: Karate / 琉球拳法唐手. Instancabile divulgatore di Karate nel Giappone continentale, Funakoshi è stato senza dubbio uno dei pionieri dell’arte più prolifici in assoluto in fatto di opere scritte, a partire dagli articoli di giornale (famosi quelli del 1913 e 1914 sul Ryūkyū Shinpō) quando ancora viveva a Okinawa, fino a giungere ai suoi cinque libri ormai conosciuti da tutti i praticanti di Karate nel mondo.
Nell’anno del centenario dell’uscita di Ryūkyū Kenpō: Karate, ho deciso di pubblicare una mia informale traduzione di piccole parti del libro. Per quanto possibile, ho cercato di essere fedele al testo originale, tenendo conto del furigana che Funakoshi include spesso per la lettura di alcuni kanji (anche se questo porta a qualche pronuncia ritenuta oggigiorno scorretta).
Questo libro assume un’importanza storica particolare, poiché contiene la descrizione del Karate così come Funakoshi lo imparò a Okinawa, prima che si “contaminasse” nei decenni successivi (attraverso una lunga serie di cambiamenti), durante la permanenza del maestro nel Giappone continentale.
L’opera in questione contiene pochissime foto di Funakoshi, le tecniche e le posizioni sono per lo più illustrate tramite disegni “graffiati”, realizzati nientemeno che dal famoso artista (e allievo di Funakoshi) Kosugi Hōan [小杉放庵].

La copertina del libro. Il nome dell’autore (Funakoshi Gichin) è scritto come 富名腰 義珍

INTRODUZIONE
In Ryūkyū Kenpō: Karate Funakoshi definisce il Karate [usa per esso entrambi i termini 唐手–Tecnica cinese e 空手–Mano vuota, fornendo per essi la stessa lettura fonetica から–karate; a discapito di quelli che affermano che Funakoshi adottò il termine 空手 dal 1929, il suo primo libro mostra chiaramente che il maestro usò la “nuova” terminologia già sette anni prima] come un’arte marziale [–bujutsu] per la difesa [護る–mamoru] di sé stessi, usando le sole mani nude [徒手空拳–toshukūken; cioè senza l’uso di armi].
La paragona al jūjutsu [柔術] e alla boxe [拳闘術–kentō-jutsu] dicendo che, pur somigliando ad esse, è in realtà diversa: la definisce come un’arte marziale squisitamente unica di Okinawa [沖縄獨特の拳法–Okinawa dokutoku no kenpō]. Di seguito il testo originale:

この沖縄には古來世界に誇る可き一種霊妙な武術がある。柔術には非らず、拳闘術にも非らず、やゝそれに似て而も全然それ等の外に獨特の分野を畫す可きもので、身に寸鐵を帯びずして徒手空拳克く敵を挫き、身を護ることが出來る、是即沖縄獨特の拳法所謂「唐手
空手なるものである。

Già nel 1922 Funakoshi usa la dicitura 空手–Mano vuota.

Il curriculum tecnico presentato nel libro inizia con la formazione del pugno [手の握り方–te no nigiri kata, letteralmente “come stringere la mano” o “modi di serrare la mano”], la descrizione del nukite [貫き手–mano penetrante], sia classico con quattro dita estese, sia la versione con solo due dita estese [nihon nukite], l’ippon ken [curiosamente presentato col generico titolo di 手の握り方–te no nigiri kata, già usato per la formazione del pugno]; questo per quanto concerne la conformazione della mano.

Nukite e Ippon ken.

LE POSIZIONI
Segue una sezione sulle posizioni [足の立方–ashi no tachikata], sono mostrate: la posizione a piedi uniti [閉足姿勢–heisoku shisei, cioè “postura a piedi chiusi”], hachiji-dachi [八字立, “posizione a forma del carattere 8”], i comuni zenkutsu-dachi [scritto come 前屈姿勢–zenkutsu shisei, cioè “postura col peso radicato in avanti”] e kōkutsu-dachi [後屈姿勢–kōkutsu shisei, cioè “postura col peso radicato all’indietro”].

Zenkutsu-dachi, zenkutsu shisei, e kōkutsu-dachi, kōkutsu shisei.

Infine, viene fornita la descrizione del Sanchin-dachi [scritto come 三進立 cioè “triplice avanzamento”; è interessante notare che pur mancando nel sistema stilistico di Funakoshi l’omonimo kata (o qualunque kata che contempli questa posizione) il maestro abbia incluso lo stesso nel libro la relativa postura caratteristica; forse per sottolinearne l’importanza].
Di seguito il testo originale e la traduzione:

三進立。は八字立の後開きの姿勢に少しく足を前に倒し兩足の力は外部より中央に集注するが如き心持である。

La posizione dei “tre passi in avanti” [三進立 / sanshin-dachi] è una posizione ottenuta aprendo l’hachiji-dachi, e inclinando/piegando un po’ le gambe in avanti [少しく足を前に倒し / sukoshiku ashi o mae ni taoshi], sentendo come se si concentrasse [集注 / shūchū, scritto più comunemente con l’omofono 集中, che significa appunto focus, concentrazione] la forza/potenza [ / chikara, in questo caso s’intende la tensione muscolare] di entrambe le gambe dall’esterno verso il centro.

Sanchin dachi.

È interessante notare come Funakoshi fornisca il furigana ちんたち–chin-tachi per la coppia di kanji 進立; perciò ci dice di leggere il nome della posizione come San-chin-tachi. È altrettanto interessante notare che il kanji 進, in lingua giapponese, non ammette in realtà nessuna lettura come “chin”. La lettura più vicina foneticamente è la on’yomi “jin”.
Il libro continua con una scarna descrizione su come si sferra un pugno [手の突方–te no tsuki kata], seguita da un’altrettanto breve descrizione riguardante la preparazione delle tecniche di calcio [足の出方–ashi no dekata, cioè “il modo in cui far uscire le gambe”; in realtà poi Funakoshi sottotitola i due paragrafi come 足の蹴方–ashi no keri kata, ossia “come si calcia”]. Descrive la preparazione a seconda che si debba calciare frontalmente o lateralmente e, in quest’ultimo caso, dice di eseguirla appoggiando il piede che deve calciare sulla rotula della gamba opposta.

La preparazione di un calcio laterale.

Non so a voi, ma a me sembra un movimento molto simile al nami-gaeshi… Per questa volta è tutto!

(Continua)

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