Si sono svolte, in collaborazione con la FIJLKAM, alcune delle lezioni del Corso FIKTA, relatori: dott. Dello Ioio e M° Nastro.
Eccoci ancora qua, dietro il monitor di un pc, diventato ormai la nostra finestra sul mondo. Non è bella l’affermazione appena fatta, ma è la nostra realtà. Dobbiamo altresì ringraziare i nostri monitor e le nostre tastiere che ci permettono, da ormai un anno, di continuare a lavorare, ad allenarci e a scambiarci incontri, seppur virtuali. Mai come in questo periodo il virtuale ha facilitato le nostre vite e ci ha permesso di andare avanti, di guardare al futuro, ricordandoci che, se usati nel modo corretto e con le giuste finalità, i mezzi digitali sono una risorsa.
Ci siamo reinventati, abbiamo rivisto il nostro modo di comunicare e di affrontare insieme il quotidiano cercando di non perdere l’orientamento, la giusta via per restare sereni.
In questo nuovo modo il Corso Istruttori FIKTA va avanti, aggiunge tasselli importanti alla formazione e si apre a nuove collaborazioni. Come continua a sottolineare il Presidente Achilli, la federazione cresce, si migliora e prepara nuove leve, non perdendo di vista il proprio obiettivo: fare karate ad alti livelli attraverso qualunque mezzo si abbia a disposizione.
Accettazione, la fase che stiamo vivendo, quella del fare i conti con la realtà, con la nuova situazione.
Sono frutto di una collaborazione con la FIJLKAM alcune delle lezioni del corso.
Prima tra queste quella tenuta dal dott. Remo Dello Ioio, psicologo dello sport, il quale ha affrontato in maniera molto esaustiva come la pandemia da Covid stia condizionando gli aspetti psicologici ed emozionali dell’allenamento. In attesa di una ripresa che ancora stenta ad arrivare, ma nella quale continuiamo a sperare e a riporre tutte le nostre aspettative per un domani “normale”.
A causa di questo virus, sottolinea il dottore, le relazioni di qualunque tipo sono state compromesse e allo stesso modo ne hanno risentito il quotidiano e la routine, la quale inevitabilmente è stata modificata. Per molti (probabilmente per la maggioranza) lo staccarsi dalle proprie consuetudini è stato come vivere un forte distacco, una forte perdita, esagerando tale concetto si potrebbe dire che la popolazione abbia vissuto un lutto. E adesso sta vivendo tutte le fasi di quello che in medicina si definirebbe l’elaborazione del lutto.
Si è passati dalla situazione di negazione (…c’è una pandemia? Ma no, è solo un allarmismo scatenato dai media, è tutto nella norma…), a quella della rabbia (ribellarsi in qualunque modo, lo sportivo ha continuato i suoi allenamenti in casa, per sfogare e compensare la sua perdita). Per poi vivere la terza fase, quella della tristezza (quanti hanno pensato di mollare gli allenamenti, quanti non hanno reagito in nessun modo alla nuova situazione e si sono chiusi a riccio?). Poi si è passati alla contrattazione, cioè si è cercato di trovare un compromesso tra ciò che si può fare e ciò che si vorrebbe ardentemente fare.
Infine, la quinta e ultima fase, quella dell’accettazione, la fase che stiamo vivendo, quella del fare i conti con la realtà, con la nuova situazione che non ci farà tornare quelli di prima, che non ci ridarà il tempo perso o le persone perse, quella realtà con la quale dovremo fare i conti per i prossimi anni.
La domanda che il dott. Dello Ioio ha infine posto è: “Ma in tutto questo, come reagisce l’atleta di arti marziali?” Resta a noi dare una risposta, che in coscienza ci diventa davvero molto facile… reagiamo combattendo, perché siamo formati per reagire, per combattere, che il nemico sia una nostra paura, un aggressore o un virus.
Per quanto ognuno di noi si sia allenato in casa … nulla potrà compensare un sano allenamento tenuto in palestra.
Altra lezione, sempre molto interessante, è stata quella tenuta dal M° Salvatore Nastro, il quale ha affrontato gli aspetti metodologici e operativi nella ripresa dell’allenamento nell’epoca COVID. Infatti, riprendere degli allenamenti, non sarà per nulla cosa semplice, non per mancanza di volontà, ma perché il corpo dovrà riabituarsi ai vecchi ritmi e ai precedenti modi di fare.
Per quanto ognuno di noi si sia allenato in casa, abbia seguito le lezioni on-line, nulla potrà compensare un sano allenamento tenuto in palestra. Ricominciando, sarà necessario prestare molta attenzione all’attivazione e dovremo “sentire” il nostro corpo per non caricarlo troppo di un peso che ormai non è più abituato a sostenere.
Il M° Nastro non ha parlato solo di allenamento e del modo in cui allenarsi, ha affrontato anche il tema, tanto discusso, degli infortuni, di come questi facciano parte del nostro sport e di come vadano affrontati. Si è discusso della sicurezza del dojo e di quanto importante sia, per un allenatore, prestare attenzione a tutti quei piccoli segnali che il corpo di un atleta lancia.
Questi, i due macro temi affrontati, temi che qualcuno potrebbe obiettare non essere inerenti al karate e che invece sono importanti per formare maestri e istruttori ancora più completi, sempre più professionisti e professionali.