Chi pratica Arti Marziali e Yoga con amore e passione riesce a incarnare queste tre qualità ogni istante della sua vita.
Pensate a una gara, a un torneo di arti marziali, dove si incontrano atleti con diverse esperienze e capacità… Pensate a come si svolgono le gare, dal mattino fino al pomeriggio, e a come emergano un po’ alla volta gli atleti migliori…
A volte è capitato a noi o a un amico: ci sono giornate dove tutto scorre perfettamente e altre dove fin dalle prime battute facciamo fatica a ingranare e a trovare il ritmo giusto. Può sempre accadere di recuperare verso la metà o alla fine della giornata, ma molte altre è meglio lasciar perdere e accettare i risultati.
Provate a pensare che cosa ha fatto la differenza in quegli atleti, nel vostro amico o in voi. C’era una sensazione di generale benessere in cui ogni movimento era in perfetta sequenza con i precedenti e i successivi e in armonia totale con quelli dell’avversario. Oppure, al contrario, c’era una sensazione di disarmonia, di disintegrazione, in cui palesemente non c’era il giusto ritmo.
… un esercizio applicato e praticato decine e decine di volte, ogni giorno, ogni momento.
Ammirati Maestri, ma anche esperti praticanti, vengono apprezzati per una prima loro caratteristica: la stabilità. È un’alchimia di sensazioni e percezioni che emana da queste persone e coinvolge la loro postura, il modo di parlare, di guardare, il calore che irradia dal loro corpo o, in certi casi, dalla loro semplice presenza nella stanza. Anche in silenzio è come se emanassero saggezza, anzi, molto spesso la loro saggezza è il silenzio.
Questo atteggiamento, queste sensazioni, derivano dalla loro centratura. Da un esercizio applicato e praticato decine e decine di volte, ogni giorno, ogni momento, ogni incontro. Sono quei secondi iniziali, prima di ogni pratica, ripetuti all’infinito. In ginocchio, saluto ai Maestri, pratica, inchino, piedi fuori dal tatami: è un film silenzioso, fatto di sequenze in perfetta quiete mentale. Questa è la centratura.
Dalla centratura deriva l’equilibrio.
Nei lobi frontali abbiamo dei neuroni, chiamati neuroni specchio, che non sono neuroni motori, ma copiano, interpretano e replicano il movimento di chi abbiamo di fronte a noi. Anche solo il fatto che una persona parli di come si stringe un pugno o si appoggi un piede, fa scattare i nostri neuroni specchio e nelle circonvoluzioni del nostro cervello si crea quel movimento, come se lo avessimo compiuto realmente.
Provate a fare un semplice esercizio: fate una gara con un compagno e provate a mettervi di fronte, uno all’altro, su una gamba sola. Guardatevi negli occhi. Alla prima oscillazione di uno, subito l’altro perde l’equilibrio e cade. Provate a farlo con un insegnante esperto, un Maestro: lui non oscilla, voi non oscillate.
Quando sono forti la centratura e l’equilibrio mentale, tutto risponde allo stesso modo e si trasforma in equilibrio fisico.
Provate ancora a ricordare un momento in cui vi siete confrontati con un partner più esperto di voi: lo stupore accompagnato alla difficoltà di seguire i suoi movimenti fluidi fino al punto in cui, giocoforza, si soccombe alla sua bravura. Eppure, anche in quel momento i vostri neuroni specchio hanno catturato e imprigionato quei momenti e li hanno replicati nella vostra mente. Confrontarsi con un Maestro significa ogni volta appropriarsi di una parte di lui e per lui significa rinunciare a una parte di sé. Quando sono forti la centratura e l’equilibrio mentale, tutto risponde allo stesso modo e si trasforma in equilibrio fisico. Non ci può essere l’uno senza l’altra.
Vado a prendere i miei figli che praticano Judo verso la fine della serata, quando ho finito la mia lezione Yoga, e passo al Palazzetto per portarli a casa. Adriano, il loro Maestro, è sempre in mezzo a tutti gli allievi. Dedica a ciascuno, a rotazione, anche solo trenta secondi per spiegare, mostrare, praticare. Come si dice…? Leggero come una farfalla e pungente come un’ape? Adriano riesce a essere invisibile in mezzo a loro e un secondo dopo diventa un gigante. Poi scompare e di nuovo riappare. Centratura, equilibrio e poi forza. Gioca con i bambini in età elementare e gioca con i cristoni di 40 anni che lo superano in altezza e larghezza. Lo osservo, osservo i suoi movimenti: entra invisibile nella mischia, appare e si alza, piede in appoggio, inspira, afferra, espira e una frazione di secondo dopo l’allievo è a terra e lui è già ritornato invisibile. Forza. Impossibile da ottenere senza la centratura e l’equilibrio.
Forza. Impossibile da ottenere senza la centratura e l’equilibrio.
Chi pratica Arti Marziali e Yoga con amore e passione riesce a incarnare queste tre qualità ogni istante della sua vita. È un percorso continuo, senza inizio e senza fine, che si amplifica dentro e fuori. Centratura, equilibrio e forza si affinano e diventano un’abitudine, un atteggiamento, un carattere. Il loro esercizio le rende pulsanti, percepibili dentro ciascuno e visibili all’esterno.
Nello Yoga si dice che quando i tempi si fanno difficili e l’umanità è nel caos, appare Vishnu che rappresenta l’ordine e ritorna sulla Terra per rimettere ordine e stabilire la pace.
Ogni giorno delle nostre vite è dominato dal caos: non occorre aspettare l’arrivo di Vishnu o di qualsiasi divinità; pratichiamo la centratura, alleniamo l’equilibrio e lasciamo arrivare la forza.