C’è molto del mio modo di vivere il karate in questo gioiello che mi rappresenta veramente e che penso rappresenti tutti i praticanti di karate.
Abbiamo chiesto a Omar Pellizzari di raccontare come il suo percorso di karateka lo abbia ispirato a rinnovare la propria vita, fino ad arrivare a realizzare una nuova realtà lavorativa di grande creatività.
Ho scoperto il karate all’età di dieci anni e me ne sono letteralmente innamorato. Mi reputo un praticante non particolarmente dotato, ma sono molto legato a questa eccezionale disciplina, di cui amo la ricerca continua.
Sono approdato in FIKTA nel 1995 ed ero già 1° Dan, ma ho scoperto solo allora che quello che sapevo del karate era veramente il classico “granello di sabbia in una grande spiaggia”. Mi sono allenato prima con il M° Antonio Tosetto e in seguito con il M° Stefano Mezzalira, con cui tutt’ora continuo.
Il fatto di non essere proprio dotato di una tecnica eccezionale, di un timing degno di un atleta, né di particolare velocità o scioltezza, non mi ha comunque impedito di approcciarmi al mondo delle competizioni, che ho sempre vissuto con grande emozione.
Vivevo e valutavo le mie prestazioni grazie ai miei avversari e li ricordo tutti con grande piacere.
Le gare hanno davvero segnato il mio percorso, le ho amate perché, per me, sono state un grande momento di confronto con me stesso. Vivevo e valutavo le mie prestazioni grazie ai miei avversari e li ricordo tutti con grande piacere. Li considero parte del mio personale percorso di crescita, non solo nel karate, ma anche come persona. Nelle mie categorie ho avuto il piacere di incontrare davvero grandi campioni, ricordo tra tutti Mirko Saffiotti, Giampaolo Girotti, Matteo Leone e Mattia Bacchilega, seppure immagino che molti di loro nemmeno ricorderanno di avermi affrontato.
Ho avuto il piacere di potermi allenare con il Csak del Veneto e ricordo bene gli allenamenti durissimi dai quali uscivo sempre con le piaghe sotto i piedi e i muscoli in fiamme, ma con tanta, tantissima soddisfazione nello spirito.
Tutte queste esperienze hanno contribuito ad arricchirmi e, pur non avendo mai vinto gare di rilievo, ne ho vinta una fondamentale: ho imparato a fare fatica, a sudare, a soffrire per quello che desidero e, quando non riesco al primo tentativo, a riprovare ancora e ancora e ancora.
Questa passione per le gare mi ha lasciato anche delle bellissime amicizie, in particolare quella con un mio collega padovano, Matteo Lucchini. È stato lui che, in un momento molto duro e buio della mia vita, mi ha dato un forte aiuto con la sua vicinanza e la sua grande forza.
Mi parlò inoltre di un oggetto particolare, di una “bambola” che è riuscita a rendermi ancora più forte: la bambola Daruma: un antico amuleto portafortuna giapponese, a oggi ancora molto sentito, tanto da essergli dedicati templi e cerimonie.
Daruma non è un “semplice” porta fortuna. Questa è una bambola votiva, raffigurante Bodhidharma – patriarca della filosofia Zen –, che presenta un baricentro basso il quale le consente di tornare in posizione eretta quando viene urtata. Infatti, il suo mantra è “7 volte cadere, 8 volte rialzarsi”. Tutto questo l’ha resa un bellissimo simbolo di forza interiore, tenacia e resilienza.
La bambola presenta anche un’altra particolare caratteristica distintiva: i suoi occhi sono bianchi. Questo perché tocca a chi la possiede l’arduo compito di riempirli… con i propri sogni.
La tradizione prevede infatti che si colori uno e un solo occhio prefiggendosi un obiettivo personale e solamente quando questo si sarà realizzato si potrà colorare il secondo occhio, restituendole la vista completa.
Insomma, un grande monito a riprendersi dalle batoste della vita e ad andare avanti con positività, grinta e obiettivi chiari.
Ho fin da subito sentito la fortissima connessione tra il mondo del karate e i significati della Daruma.
Sarà una coincidenza, o forse rientra proprio nel disegno dell’Universo, ma fatalità, proprio alla fine del mio momento buio, quando anche grazie a Matteo ho iniziato a prendere la mia vita per le corna e a rimboccarmi le maniche per uscire dal tunnel, hanno iniziato a succedere cose bellissime…
Ho infatti conosciuto la mia attuale compagna Laura, che è entrata di prepotenza nella mia vita e che condivide con me il progetto, occupandosi della gestione dei social network e dei contenuti, facendo crescere il pubblico che segue la nostra linea di gioielli. Positività attrae positività.
Ho fin da subito sentito la fortissima connessione tra il mondo del karate e i significati della Daruma, non solo per l’origine giapponese, che sarebbe un collegamento superficiale, ma per l’insegnamento che mi hanno dato nell’affrontare la vita: l’avversario è forte? Stringi i denti e provaci!
Il lavoro è difficile? Provaci, se riesce avrai grandi soddisfazioni!
Non ci riesci? Ancora! Ancora! Trova una soluzione!
Sei stanco? Insisti, dietro alla curva c’è la destinazione!
Questo kata ha un salto che è impossibile? Stando seduto a rimuginare non ti riuscirà di sicuro!
Sono stati questi pensieri che mi hanno spinto a voler unire quello che è il mio lavoro, la lavorazione di gioielli in argento, alla mia passione, il karate.
Sono riuscito a fonderli in un gioiello che mi piace definire “motivazionale”, un gioiello per spiriti combattivi.
Ho creato così “Daruma Gioielli”, un’intera linea di in argento per uomo e donna, totalmente dedicata ai significati della bambolina.
In tutti i miei gioielli ho voluto riportare la tradizione degli occhi “bianchi” sopracitata, lasciando lo spazio vuoto delle orbite e includendo nel packaging un pennellino per colorarle prefiggendosi un obiettivo, come da tradizione.
Quale modo migliore di ricordarsi i propri obiettivi se non indossarli ogni giorno?
Inoltre, nella collana donna sono riuscito a riportare anche il mantra della bambola Nana korobi ya oki, ovvero il “7 volte cadi 8 ti rialzi”.
Il pendente Daruma ruota sul suo asse orizzontale e, grazie al basso baricentro, ritorna sempre in posizione eretta, pronto alla prossima sfida.
C’è molto del mio modo di vivere il karate in questa linea di gioielli e una caratteristica che trovo stupenda è che tra due anni, tra dieci anni o tra cento, sarà sempre attuale, sarà un gioiello che mi rappresenta veramente e che penso rappresenti tutti i praticanti di karate, che non si risparmiano davanti alla fatica e alle difficoltà.
Proprio questa affinità col mondo del karate e delle arti marziali giapponesi mi ha spinto a presentare “Daruma Gioielli” alla Coppa Shotokan 2019, una delle gare più importanti della nostra federazione. È stato per me un modo per chiudere un grande cerchio, un grande Enso, e da lì sono ripartito per immaginare e creare le nuove collezioni, anche visti gli apprezzamenti ricevuti non solo delle persone a me vicine, ma anche da parte di maestri di grande spessore, che stimo profondamente da tantissimi anni.
Un gioiello che mi piace definire “motivazionale”, un gioiello per spiriti combattivi.
Un’intera linea in argento, artigianale e made in Italy, omaggio alla bambolina, in un originale mix fra tradizione culturale giapponese e design contemporaneo italiano.
Su questi gioielli ho riportato inoltre un simpatico dettaglio colorato: il sopracciglio, disponibile in 5 varianti.
Una scelta dovuta alla volontà di rappresentare i colori delle bambole Daruma giapponesi, ai quali corrispondono significati diversi e molto belli.
Dorato indica “Abbondanza”, una parola stupenda che richiama tutta la filosofia zen che ruota intorno alla bamnbolina.
Bianco indica “Armonia”, un obiettivo di vita, una ricerca interiore costante, oltre che uno stato d’animo da tutelare.
Tutelare è un’altra voce del verbo amare e questo ci ricollega al colore giallo: “Amore e Protezione”.
Tra i valori da non dimenticare, specie in questo periodo storico, c’è poi sicuramente la salute, associata al lilla.
E infine ciò che non guasterà mai nella vita, vale a dire un pizzico di fortuna! rappresentata dall’energico rosso.
Il sopracciglio colorato aggiunge una “chicca” al gioiello: lo arricchisce esteticamente e di significato, facendo da “supporto” all’azione del prefiggersi un desiderio da realizzare, un obiettivo da portare a segno!
Insomma, un gioiello innovativo, molto diverso dalle attuali proposte di mercato, colmo di significato, maestro di motivazione e portatore di messaggi positivi. Ma non finisce qui: credo in questo progetto e continueremo ad alimentarlo perchè ottenga la crescita che merita, divulgandolo e ragionando su tante novità per ampliare e arricchire la linea nel tempo. Con l’invito a seguire Daruma Gioielli, non posso non ringraziare tutti coloro che ci seguono già e che, credendoci altrettanto, hanno dimostrato, dimostrano e dimostreranno il loro supporto a questa idea.
Con gratitudine
Omar Pellizzari