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Heian Shodan – Pace e quiete

Heian Shodan – Pace e quiete

Dopo una pratica di molti anni bisogna fare attenzione a non cadere nella trappola dell’arroganza trascurando la pratica del primo dei kata Heian dello Shotokan.

di Fiore Tartaglia

Pace e quiete
La denominazione del kata si riferisce all’atteggiamento mentale che il karateka sviluppa tramite una pratica costante. Padroneggiando le tecniche, i concetti e le strategie proposte dal kata si possono raggiungere una padronanza tale e una sicurezza che, in caso di combattimento reale, permettono un atteggiamento mentale tranquillo. Quest’ultimo aumenta le probabilità di vittoria su un avversario che è mentalmente meno forte. È ovvio che uno spirito rilassato permette di mettere in atto conoscenze tecniche e tattiche che un atteggiamento stressato bloccherebbe, almeno in parte, compromettendo l’esito positivo del combattimento. 

Non solo per allievi
Il primo kata di base non deve essere sottovalutato né come strumento d’apprendimento per i principianti e neanche come metro di valutazione a livelli avanzati. La ripetizione continua dei movimenti principali che offre l’Heian shodan deve accompagnare il karateka una vita intera. Dopo una pratica di molti anni bisogna fare attenzione a non cadere nella trappola dell’arroganza trascurando la pratica del primo kata. La sua esecuzione deve attraversare uno sviluppo che svela il grado di maturità del karateka avanzato, anche del maestro. È, in fondo, anche un allenamento all’umiltà.
Nel libro classico del Maestro Nakayama il nome originale degli Heian era Pinan. Altri stili di karate hanno mantenuto la prima denominazione (Wadō-ryū, Shōrin-ryū, Shitō-ryū). Il testo di Masatoshi Nakayama – allievo del Maestro Funakoshi –, che dovrebbe essere presente nella libreria di ogni karateka, parla di un esperimento portato a termine nella metà del secolo scorso. In esso venne analizzata la tecnica dell’Oi zuki, presente per ben sette volte nell’Heian shodan. Detta tecnica di pugno, eseguito da un esperto con il livello di 4° dan, sviluppa una forza fino a 700 kg concentrata sulla superficie delle nocche dell’indice e del dito medio! Da qui ci si può facilmente rendere conto dell’effetto della ripetizione e, quindi, dell’importanza del fatto che sia le tecniche sia i kata (anche quelli di base) vanno allenati sempre. 

Il primo della serie Heian
Heian shodan è il primo della serie “Heian” che è composta da cinque kata. Gli Heian contengono le tecniche principali della scuola Shōtōkan. Heian shodan insegna soprattutto le due posizioni più usate (zenkutsu dachi e kōkutsu dachi), le tecniche di difesa basilari (gedan barai, age uke e shutō uke) e la prima tecnica d’attacco (oi zuki). Inoltre, in esso viene allenato il principio “sanbon”. 

Il principio sanbon

Le tecniche sanbon sono combinazioni di attacchi tattici che mirano ad abituare l’avversario a una velocità (nei primi due attacchi), per poi accelerarli e sorprenderlo con l’ultimo attacco.
Inoltre, le regioni che fungono da bersaglio sono di solito scelte in modo diverso per rendere la difesa ulteriormente difficoltosa (jōdan, chūdan, chūdan). 

Cambi di direzione

In aggiunta ai cambi di direzione già visti in Taikyoku shodan, si allenano altre due rotazioni: a 45° e a 135°, entrambe in kōkutsu dachi.

Concetto importante
Per quanto riguarda il Bunkai, è importante innanzitutto sviluppare una buona comprensione dell’applicazione delle tecniche. Una volta che il karateka ha interiorizzato l’insegnamento efficace delle tecniche di un kata, può andare alla ricerca delle proprie applicazioni. Ci sono molti messaggi contenuti in ogni kata, per comprenderli il tema del Bunkai deve essere affrontato con umiltà. La conoscenza accumulata può poi essere personalizzata con interpretazioni proprie non prive di creatività.

Possibile applicazione

Nella tecnica n. 3 – il liberarsi dalla presa al polso – bisogna prestare particolare attenzione a tre cose.
La rotazione della mano deve essere molto rapida, il braccio che va assolutamente tenuto teso e il movimento circolare deve essere eseguito molto ampio.
Se uno di questi punti viene trascurato, l’applicazione non funzionerà.


Le tecniche Age-uke (dal n. 7 al n. 9) possono anche essere difese, per esempio, contro gli attacchi di bastone.
Tuttavia, le applicazioni contro attacchi di bastone dovrebbero essere considerate solo a un livello più avanzato.

Durata del kata: circa 40 secondi.

Il video:

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