Quasi 100 i partecipanti al nuovo Corso sotto la responsabilità del M° Carlo Fugazza, Direttore Tecnico della FIKTA.
di Massimiliano Pietro Gironi
Nuova impostazione rispetto al passato
Lo scorso 26 agosto 2019, presso il palazzetto di Igea Marina – Bellaria, è incominciato il nuovo corso per conseguire la qualifica di istruttore/Maestro dell’associazione FIKTA.
L’ultima edizione era iniziata in data 26 agosto 2015 e aveva come presidente della commissione tecnica nazionale il Maestro Contarelli Bernardo. Il corso iniziato nel 2015 prevedeva 4 incontri tenuti presso l’università di Milano e 4 incontri tenuti dai docenti FIKTA e doveva avere la durata di due anni. Per vari motivi lo stesso è terminato, con il consueto esame, in data 27 agosto 2018.
L’istruttore Donato Lioce nel suo articolo ricorda il precedente corso con le seguenti parole:
“Il 27 agosto 2018 è terminata la ‘dura battaglia’ portata avanti con ardore, forza, tenacia, responsabilità e senso di appartenenza. Eravamo in tanti, ma qualcuno non è tornato lì da dove eravamo partiti… Casuale combinazione: ‘Quelli del 15-18’. Per evitare equivoci, non è un bollettino di guerra… la battaglia che noi del corso Istruttori/Maestri triennio 2015/2018 abbiamo dovuto combattere, in senso metaforico, per raggiungere l’atteso traguardo.”
La descrizione di Donato è sicuramente una metafora, ma illuminante sulle difficoltà da loro affrontate.
Formare una generazione di tecnici sempre più vicina alla missione e agli obiettivi della FIKTA.
Ora tocca a noi. Gli iscritti a questa nuova edizione del corso sono 65 aspiranti istruttori e 34 aspiranti maestri per un totale di quasi 100 partecipanti che provengono da tutta Italia.
Cosa ci aspetta? Difficile da prevedere.
Dalla precedente edizione del corso sono avvenuti parecchi cambiamenti, solo per citarne alcuni: è stato modificato il sistema dell’ottenimento e del conteggio dei crediti del corso, sono cambiati alcuni docenti, non è stata rinnovata la convenzione con l’Università di Milano per una parte della docenza del corso, è stato rinnovato il protocollo d’intesa tra la FIJLKAM e la FIKTA sottoscritto nel marzo 2012 che impone, tra l’altro, che “La formazione degli Insegnanti Tecnici debba avvenire nel rispetto del Piano Nazionale di Formazione dei Quadri e degli Operatori Sportivi e del Sistema Nazionale delle Qualifiche (SNaQ) del CONI”, motivo per il quale il nuovo corso prevede 80 ore di formazione a cura dei docenti FIJLKAM presso le loro strutture di Roma e, non ultimo, il nuovo corso è sotto la responsabilità del presidente della commissione tecnica nazionale FIKTA Maestro Carlo Fugazza.
Sembrano, quindi, esserci le premesse per un nuova edizione del corso che permetta di formare una generazione di tecnici sempre più vicina alla missione e agli obiettivi della FIKTA, che sono quelli di: “Promuovere, regolamentare e disciplinare lo sport dilettantistico del Karate tradizionale e discipline affini attraverso attività sportive e culturali, comprese le attività didattiche connesse a quanto sopra utili all’avvio e al perfezionamento del Karate tradizionale. Promuovere la crescita umana e sociale dei propri associati attraverso l’organizzazione di iniziative culturali, ricreative, educative e formative volte alla migliore conoscenza ed apprendimento dei principi educativi ed etici della pratica del Karate tradizionale e delle discipline affini.” (Statuto FIKTA)
Sono confidente e ottimista, come sempre, e reputo che l’importante numero d’iscritti dimostri che sia stato percepito questo nuovo senso di responsabilità verso le nuove generazioni di istruttori/maestri.
Passione e responsabilità per i nuovi aspiranti istruttori/maestri
Mi sono chiesto molte volte quali sono i motivi che spingono una persona a insegnare. Un Maestro mi disse molto tempo fa: “troppa maestria per una persona sola è sprecata”.
Ma per farlo ci sono alcuni principi di base che, a mio parere, tutti gli insegnanti dovrebbero avere: passione e maestria per la materia insegnata, forte senso di responsabilità, sensibilità ed empatia, grande pazienza e controllo emotivo, coerenza e capacità riflessive, curiosità e umiltà.
Caspita! Tutto questo per insegnare Karate? Si! Tutto questo è importante, perché quando si ha la responsabilità di formare delle persone, di qualsiasi età, si deve essere consapevoli che non si tratta solo di insegnare loro una tecnica, ma di avere a cura la crescita e il rafforzamento della loro personalità.
Lo studio e la pratica del Karate permette di migliorarsi non solo fisicamente, ma anche mentalmente, ed è molto più facile farlo con un insegnante preparato.
Insegnare è un privilegio, perché permette di lasciare un segno indelebile nelle nuove generazioni.
Al fine di meglio comprendere questo concetto, riporto un estratto della prefazione del Manuale di Karate del Maestro Hiroshi Shirai:
“Tutta la nostra esistenza deve essere quindi animata da una costante aspirazione a raggiungere un punto di perfezione più alto senza, tuttavia, finalizzare questo sforzo al conseguimento di un risultato massimo immediato, quanto piuttosto individuando una gradualità di momenti in ognuno dei quali si verifichi non solo la propria condizione, ma anche, soprattutto, le cause della propria imperfezione… gli sforzi compiuti e i risultati raggiunti non saranno considerati nei limiti ristretti del proprio ambito personale, ma utilizzati quotidianamente per dare indicazione agli altri circa la coscienza che la propria dimensione spirituale, per quanto limitata, possa dilatarsi sul piano sociale nella misura in cui cerca nel prossimo un punto di riferimento nel quale realizzarsi.”
Quindi tocca a noi, aspiranti istruttori/maestri, apprendere non solo la buona tecnica, fondamentale per trasmettere correttamente il sapere pratico, ma anche le modalità corrette per educare con rispetto e senso di responsabilità per il futuro.
Lo spirito deve sempre tendere al livello più alto. Tale regola non deve essere considerata l’ultima, ma la condizione senza la quale le altre 19 non possono essere raggiunte.
Insegnare è un privilegio, perché permette di lasciare un segno indelebile nelle nuove generazioni: non dimentichiamolo.
I nuovi allievi
Altro aspetto importante da prendere in considerazione è il fatto che le nuove generazioni di allievi sono diverse da quelle precedenti. Considerazione superflua per alcuni, in quanto gli ultimi arrivati sono sempre diversi dai precedenti, ma ritengo occorra fare qualche precisazione.
Si ritiene che ogni dieci anni ci siano profonde trasformazioni sociali che modificano le nuove generazioni. Chi ha iniziato la propria attività di istruttore trent’anni fa ha assistito a un cambiamento radicale dei propri allievi con una importante accelerazione negli ultimi dieci anni. La formazione che andava bene 20/30 anni fa è ancora idonea a motivare e supportare gli ultimi arrivati nel Dojo? Può bastare la buona volontà degli insegnanti e il loro buon senso per affrontare questi cambiamenti? Forse no.
I modelli da seguire sono, per la maggior parte di noi, i maestri che a nostra volta seguiamo nel Dojo. Peraltro, non tutti gli istruttori/maestri seguono con costanza dei corsi tenuti da un Maestro e si limitano a partecipare a uno, massimo due, raduni nazionali.
Il nuovo corso spero tenga conto della necessità di formare anche su questi temi i nuovi istruttori e sarebbe auspicabile che, per i tecnici in attività, ci fossero aggiornamenti continui sia sulla tecnica/pratica, sia sugli aspetti teorici legati all’insegnamento.
Cosa abbiamo fatto a Igea Marina
26 agosto 2019
Dopo l’appello, il corso è iniziato con la lezione del Maestro Riccardo Pesce che, partendo dal primo principio del Niju Kun del Maestro Funakoshi “Il Karate inizia e finisce con il saluto”, ha approfondito le modalità, i termini e i concetti legati al saluto.
A seguire, il Maestro Carlo Fugazza ha illustrato e fatto praticare il programma per la preparazione del principiante al grado di 8 kyu, soffermandosi sulle posizioni di base, la corretta modalità di portare un pugno e le parate di base oltre, la preparazione delle tecniche di gamba e le rotazioni negli spostamenti.
Successivamente, la lezione del Maestro Roberto Benocci ha riguardato gli aspetti teorici della natura del combattimento, con uno specifico approfondimento sul libero arbitrio e sulle caratteristiche delle tecniche utilizzate durante il combattimento (modo, tempo, misura e strategie).
Nel pomeriggio sono stati approfonditi con il Maestro Salvatore Giordano le corrette modalità di dare i comandi durante le lezioni e la pratica del kata Heian Shodan, mentre con il Maestro Riccardo Pesce si è effettuata pratica di Heian Nidan.
La giornata si è conclusa con la lezione del Maestro Carlo Fugazza sullo studio di combinazioni di tecniche di braccia collegate ai vari spostamenti oltre allo studio di combinazioni di pugno e calcio per la costruzione e la pratica di Nidan Enka.
Sarebbe auspicabile che, per i tecnici in attività, ci fossero aggiornamenti continui sia sulla tecnica/pratica, sia sugli aspetti teorici legati all’insegnamento.
27 agosto 2019
Dopo il consueto appello, la mattinata è stata riservata allo studio della pratica sotto la guida del M° Carlo Fugazza, mentre nel pomeriggio, presso il Palazzo del Turismo di Bellaria, si sono tenute le lezioni teoriche del M° Roberto Benocci sugli agli aspetti biomeccanici delle tecniche del Karate e del Maestro Shuhei Matsuyama sui termini e i concetti del Dojo Kun e altri termini giapponesi utilizzati nello studio/pratica del Karate.
Dopo i saluti ci siamo lasciati con un arrivederci al prossimo incontro, che si terrà a Nonantola (MO) nei giorni 26 e 27 ottobre 2019.
Grazie a tutti e buon lavoro!