Per comprendere al meglio la progressione tecnica che il M° Hiroshi Shirai ci riserva a ogni appuntamento, bisogna praticare sempre come se fosse il primo giorno.
Pratica, studio e comprensione. Non c’é mai fine alla ricerca del significato della tecnica per la scuola di Sensei Hiroshi Shirai che, come ogni anno allo stage nazionale di aggiornamento dei tecnici della Fikta, ha calamitato l’attenzione di centinaia di maestri e istruttori sabato 30 e domenica 31 marzo 2019 a Salsomaggiore Terme (PR).
Due giorni di karate tradizionale con un occhio attento anche alla competizione di kumite, con l’intervento di Sensei Shirai, coadiuvato dal Maestro Seiji Nishimura invitato dal Giappone per il quarto anno consecutivo, con il consueto apporto del monaco e Maestro Mitsutaka Koso, proveniente da Parigi.
Nella sua semplicità il M° Nishimura ha spiegato il metodo molto complesso del cercare di leggere l’avversario dai primi passi del combattimento…
Nel lungo weekend tecnico dal ritmo serrato, spazio dal sabato mattina agli atleti azzurrabili, alle nazionali di kumite, agli allenatori degli Csak e ai tecnici che volevano partecipare al seminario sul kumite tenuto dal M° Nishimura coadiuvato dal M° Silvio Campari, allenatore delle squadre nazionali di kumite. “Dopo aver incontrato il M° Nishimura il giorno prima dell’allenamento per spiegargli il nostro regolamento di gara, – ha sottolineato Silvio Campari, coordinatore dell’evento insieme al M° Shuhei Matsuyama, il quale ha tradotto dal giapponese – i ragazzi hanno potuto toccare con mano la sua grande esperienza nelle competizioni internazionali dedicando la lezione al programma specifico per il kumite Shobu Ippon che usiamo noi. Nella sua semplicità il M° Nishimura ha spiegato il metodo molto complesso del cercare di ‘leggere’ l’avversario dai primi passi del combattimento, sia esso un contendente aggressivo o, al contrario, remissivo. Con i ragazzi ha lavorato più sulla parte della preparazione all’attacco e alla difesa che sulla tecnica vera e propria, focalizzando la sua attenzione nella prima ora di lezione sulla sua metodologia della preparazione atletica con l’aiuto dei componenti della nazionale di kumite della Fikta Massimiliano Rodorigo, Francesco Tinelli e Stefano Zanovello. Tutti gli atleti e i tecnici hanno recepito in pieno gli insegnamenti del campione giapponese e lo stesso M° Nishimura, a fine allenamento, ha confidato di essere rimasto colpito dal profondo interesse con cui tutti hanno partecipato, notando con grande soddisfazione la presenza di una squadra nazionale preparata, molto educata, dimostrando, in poche parole, la vera essenza dell’appartenenza alla eccezionale scuola M° Hiroshi Shirai”.
… lo stesso M° Nishimura, a fine allenamento, ha confidato di essere rimasto colpito dal profondo interesse con cui tutti hanno partecipato…
Terminata la sessione mattutina, spazio ai due giorni di aggiornamento dove i tecnici sono stati chiamati da Sensei Shirai a porre attenzione sul bunkai dei cinque kata heian.
“Anche in questa occasione il M° Shirai ha dato prova di aver raggiunto un più alto livello tecnico – spiega il M° Mario Fanizza, Shihan, cintura nera 7° dan, vice presidente dell’Istituto Shotokan Italia-Ente Morale che lo affianca da anni nella commissione esaminatrice di passaggio di grado per cinture nere da quarto a quinto dan –, perché ogni lezione è diversa dall’altra sia per contenuto sia per progressione della tecnica. Abbiamo affrontato alcune tecniche di kime waza con spostamenti in tutte le direzioni, omote o ura, toccando un livello tecnico che va oltre le capacità critiche di un semplice spettatore e che non possono essere comprese da tutti se si affrontano in maniera superficiale l’allenamento e l’aggiornamento tecnico. Nella mia lunga esperienza e seguendo sempre e costantemente le lezioni del Maestro, mi sono accorto che alcuni fanno confusione fra il livello tecnico della lezione e ciò che invece essa rappresenta: per comprendere queste nozioni è necessario che i tecnici siano sempre presenti ai due appuntamenti annuali e che continuino poi, in maniera autonoma con i loro atleti nei loro rispettivi dojo, a praticare, eviscerare, dimostrare, sentire e allenare tecniche e concetti che in poche ore il M° Shirai è stato capace di instillare in ognuno di noi. Solo con uno studio e una pratica individuale costante si può progredire nella conoscenza delle tecniche che vanno comprese, digerite e amalgamate al proprio insegnamento e questo il Maestro lo ha dimostrato ampiamente durante l’allenamento di Salsomaggiore. Per comprendere al meglio la progressione tecnica che il M° Shirai ci riserva a ogni appuntamento bisogna praticare sempre come se fosse il primo giorno, continuando a studiare la tecnica in tutte le sue sfaccettature anche se questo, purtroppo lo si nota nelle nuove generazioni, non è facile da comprendere soprattutto se si parla di giovani che ricevono, non solo dai media, una cultura sbagliata nell’approccio all’arte marziale del karate, pensando di arrivare alla conoscenza della tecnica stessa dopo poco tempo di pratica e dimostrandosi poco interessati, invece, alla costante progressione che la pratica porta a compiere”.
Solo con uno studio e una pratica individuale costanti si può progredire nella conoscenza delle tecniche…
Spazio anche alle tecniche di kime waza, oggetto di studio nella due giorni di stage di aggiornamento nazionale, per non abbandonare mai i fondamentali che sono alla base del tradizionale. “Spostamenti diversi dal solito – prosegue il M° Fanizza – che richiedono un alto livello di preparazione tecnica, dove i tempi di reazione e di risposta all’avversario sono proposti con dinamiche nuove che richiedono, anch’esse, un continuo studio e una pratica costante del karate tradizionale, dove si evince che non c’è solo la tecnica fine a se stessa, ma tante sfaccettature per poterla sviluppare”.
Anche il M° Nishimura ha portato ai tecnici della Fikta il suo importante contributo soffermandosi sullo studio di alcune tecniche di kumite basate sul regolamento delle competizioni federali. “Sensei Nishimura – continua il coach Silvio Campari – ha posto l’accento sulle tecniche di kusushi waza, gonosen, tainosen e sen, quelli che lui ha definito come ‘i quattro momenti di impatto’ con l’avversario e si è detto molto contento di aver preso di nuovo parte a questo importante aggiornamento tecnico targato Fikta e ha confessato, dal profondo della sua esperienza, di essere rimasto particolarmente colpito dal numero così nutrito di partecipanti e di un livello così alto fra tecnici, maestri e istruttori, notando che in nessun luogo tante persone si allenano insieme con questo spirito”.
Interessante come sempre l’intervento del Maestro e monaco Mitsutaka Koso, proveniente da Parigi, coadiuvato nella traduzione dal M° Shuhei Matsuyama che, anche in questa occasione, si è soffermato su alcune riflessioni inerenti la pratica e lo studio delle tecniche del tradizionale. “Il M° Koso – conclude il M° Fanizza – conferma la nostra filosofia del Tradizionale, l’importanza della tecnica, l’atteggiamento mentale nell’arte marziale dove il praticante deve mantenere il valore di quello che esegue che non significa solo il gesto tecnico”.
Solo con uno studio e una pratica individuale costanti si può progredire nella conoscenza delle tecniche…
A conclusione della due giorni salsese, con grande soddisfazione e commozione di tutti i partecipanti, si è svolta anche la cerimonia di consegna dei diplomi di istruttori e maestri dei corsisti che hanno terminato nel triennio 2015-2018 il loro percorso di formazione culturale, teorico e pratico nelle file della Fikta.
Presenti allo stage, per suggellare l’inizio dei rapporti non solo politici, ma anche tecnici fra Fikta e Fijlkam, i rappresentanti della Federazione Italiana Judo, Lotta, Karate e Arti Marziali i Maestri Umberto Falchi, cintura nera 6° dan e docente federale insieme a Roberto Dami, cintura nera 7° dan, responsabile tecnico nella convenzione Fikta-Fijlkam.