Busto Arsizio 01.12.18 – Una gara dove “il karate, inteso come competizione, si avvicina all’aspetto del Budo”.
Due piccole, ma grandi atlete salgono sul gradino più alto del podio della “madre delle gare” per eccellenza del karate tradizionale, ovvero, la 50^ edizione della Coppa Shotokan “Tsuito Kinen Taikai”, “Memorial Maestri Gichin Funakoshi, Yoshitaka Funakoshi, Masatoshi Nakayama, Taiji Kase e Hidetaka Nishiyama”: la lombarda Giulia Gabrieli nel kata Master e l’umbra Giulia Fiorucci nel kumite individuale. Quest’ultima, oltre al primato, aggiunge uno storico risultato per la sua regione portando a casa il primo oro in assoluto nei 10 lustri, da quel lontano 1968 quando, per desiderio di Sensei Hiroshi Shirai, venne organizzata la prima edizione di questo evento che, di fatto ogni anno, conclude la stagione agonistica e a cui tutti gli atleti ambiscono prendere parte.
Patrocinata dall’Istituto Shotokan Italia-Ente Morale e organizzata a Busto Arsizio, in provincia di Varese, sabato 1 dicembre 2018 in maniera impeccabile dal M° Giorgio Gazich, in collaborazione con la società Budokan, l’edizione numero 50 della Coppa Shotokan ha visto molte conferme, da parte degli atleti pluri titolati, e diversi nuovi ingressi nel podio delle diverse specialità con il regolamento di gara “open”.
La Coppa Shotokan è il fiore all’occhiello della nostra federazione per quanto concerne il tipo di competizione che ricordiamo essere open.
LA CLASSIFICA
Partendo dai risultati delle squadre troviamo la forte compagine del Piemonte imporsi di nuovo nel kumite a squadre maschile sulla Lombardia seconda, con Toscana ed Emilia Romagna terze a pari merito.
Nel kumite a squadre femminile, invece, oro per la Toscana, seguita dal Triveneto e da Emilia Romagna e Piemonte che si classificano terze a pari merito.
Nel kata individuale maschile, invece, due le classifiche: nella “Coppa Shotokan Master” sale di nuovo sul podio, e sono quatto di fila, Nicola Bianchi della Toscana, seguito da Francesco Federico della Lombardia che giunge secondo, con l’emiliano Giampaolo Girotti terzo e il lombardo Francesco Rocchetti che chiude al quarto posto.
In campo femminile, sempre nella stessa specialità e categoria, oro per Giulia Gabrieli della Lombardia, argento per Martina Tommasi del Triveneto, bronzo per l’atleta lombarda Carlotta Prete e al quarto posto si piazza la giovane, ma talentuosa, Beatrice Marmiroli dell’Emilia Romagna.
Nel kata individuale maschile “Coppa Shotokan”, è Francesco Carturan del Veneto a salire sul gradino più alto del podio, in una competizione riservata ai classificati dal quinto all’ottavo posto, seguito dal lombardo Massimiliano Rodorigo, che lo scorso anno vinse l’oro nella stessa categoria, con terzo Andrea Pagano della Lombardia e quarto Andrea Bonifati del Lazio, uno dei volti nuovi di questa gara salito sul podio.
Nel kata femminile “Coppa Shotokan”, è Francesca Re della Toscana a conquistare l’oro, seguita da Irene Rocchetti della Lombardia, con Vittoria Curcio dell’Emilia Romagna e Valentina Fumagalli della Lombardia terze.
Nel kumite individuale maschile, che ricordiamo essere anche questa una gara open, è Francesco Tinelli del Piemonte a conquistare l’oro seguito dal lombardo Stefano Zanovello (entrambi medaglie d’argento al campionato europeo ESKA di Nis, in Serbia), con Giampaolo Girotti dell’Emilia Romagna – atleta bolognese alla sua ultima gara, già allenatore del Csak dell’Emilia Romagna – terzo a pari merito con il compagno di regione Giovanni Guidetti.
Infine, nel kumite individuale femminile la classifica del 2018 vede sul gradino più alto del podio l’atleta dell’Umbria Giulia Fiorucci, con al secondo posto Carlotta Prete della Lombardia, la quale conferma ancora una volta di essere una atleta completa in tute le specialità, mentre Caterina Dozzo del Veneto e Giada Pavone dell’Emilia Romagna sono terze a pari merito.
L’ORGANIZZAZIONE
Ottima l’organizzazione del Budokan di Busto Arsizio, di cui quest’anno ricorrono i festeggiamenti per i 40 anni dalla sua fondazione, e del M° Giorgio Gazich della manifestazione che viene considerata come “la madre di tutte le gare”.
“Abbiamo fatto del nostro meglio per far sì che questo 50° anniversario della gara delle gare, la manifestazione più importate per antonomasia dello stile Shotokan e della scuola del M° Shirai, rimanesse un ricordo indelebile nella mente dei partecipanti. La Coppa Shotokan è il fiore all’occhiello della nostra federazione per quanto concerne il tipo di competizione che ricordiamo essere open, sia nel kata sia nel kumite, dove non ci sono categorie di peso o differenze di età alla quale partecipano i migliori atleti delle nostre società e dove, alla fine, vince l’atleta più forte. Questo per me è il valore aggiunto di questa manifestazione che si avvicina molto a quello che è la marzialità, dove le differenze le fanno il peso della maestria, le abilità tecniche, dove non c’è un piccolo o un grande, ma solo un vincitore e un perdente, dove vince il miglior atleta in ogni specialità. In questo caso il karate, inteso come competizione, si avvicina all’aspetto del Budo, esalta lo spirito dell’arte marziale e il suo modo di essere e questo significato salvaguarda gli aspetti tecnici, culturali e spirituali del karate Shotokan. Il M° Shirai, inoltre, è sempre stato presente a bordo tatami e non ha mai perso un secondo di gara: questo per gli atleti e per tutti noi è certamente una cosa molto importante. Tutti i personaggi politici del comune di Busto Arsizio e di quelli limitrofi hanno voluto conoscerlo per stringergli la mano manifestandogli la loro gratitudine per la sua presenza in una struttura come il Pala Piantanida, ora Pala Yamamay, uno dei palasport più belli d’Italia”.
Ho tenuto duro fino alla fine in quella che è LA competizione per eccellenza che tutti aspettiamo anno dopo anno.
LE PROTAGONISTE
Come detto dal M° Gazich poco prima, i protagonisti sono loro, gli atleti. Giovani, talentuosi con tanta voglia di migliorarsi, atleti che tecnicamente hanno ancora un grande margine di miglioramento.
Il 2018 è stato un anno tutto il salita per Giulia Gabrieli della Lombardia, specialista nel kata dove ha primeggiato nella “Coppa Shotokan Master”, confermando il suo momento positivo preceduto dalla conquista della medaglia d’oro nell’europeo Eska che si è svolto in Serbia alla fine di novembre. “Non so ancora come ho fatto – sorride Giulia –, perché ho gareggiato con la febbre e il giorno dopo dovevo sostenere anche l’esame da cintura nera terzo dan. Sono comunque molto contenta di quello che ho dato sia sul tatami sia fuori. A un certo punto, a metà gara, ero davvero distrutta, con le gambe che mi facevano malissimo e non stavo bene. Ho addirittura perso in semifinale con Martina Tommasi che, per fortuna, ha continuato a vincere e mi ha ripescata, così ho potuto riguadagnare la finale Master combattendo con tutte le mie forze, stringendo i denti e dicendomi che questa era una prova da superare. Per fortuna abbiamo avuto un break di tre ore prima della finale e ho potuto ricaricarmi un pochino e poi dovevo fare Sochin, che è il mio kata di gara, e non potevo fallire!”.
Una prova di carattere per la giovane atleta lombarda nel perfetto spirito di questa importante manifestazione.
“Ho tenuto duro fino alla fine in quella che è LA competizione per eccellenza, che tutti aspettiamo anno dopo anno e che ha decisamente un grande valore aggiunto, cioè quello di essere una competizione open dove davvero vince il migliore. Quest’anno volevo riconfermare il titolo nella categoria Master ottenuto nel 2016 e che mi era sfuggito lo scorso anno per un infortunio. Ho chiuso questa stagione in bellezza considerando la stremante trasferta che avevo alle spalle per l’europeo in Serbia, ma dimostrando che il posto che mi sono guadagnata in nazionale a soli 22 anni è meritato e lo sto difendendo con le unghie e con i denti. Per questi risultati e per il mio momento positivo devo ringraziare certamente il mio M° Franco Gatti che, nonostante sia già approdato agli 80 anni di età, continua con lo stesso spirito di un ventenne a correggermi anche i più piccoli particolari e lo stesso lo devo a chi mi insegna, Francesco Fata, con cui sto condividendo il mio percorso da agonista, e il M° Pasquale Acri, coach della nazionale di kata”.
Nella specialità del kumite individuale è la piccola, ma determinata Giulia Fiorucci, atleta del Tokon di Gubbio in Umbria che conquista, nella sua specialità, l’ambita e preziosa medaglia d’oro.
“Sono contentissima, ho realizzato oggi (martedì, nda) che ho vinto quella che per me è una delle manifestazioni più belle. Sentivo la gara, mi mancava il risultato, anche se non pensavo di riuscire a fare un podio così importante. Ero tranquilla, ho affrontato ogni incontro come se fosse l’ultimo e così, fra un tatami e l’altro dove il dottore mi aspettava per spruzzarmi una bella dose di ghiaccio sulla mia anca acciaccata, sono approdata alla finale con un’atleta di esperienza come Carlotta Prete. Anche se il corpo mi stava dietro poco e l’anca rischiavo di perderla per strada, sono riuscita inaspettatamente a vincere e a 25 anni per me questo è un sogno che si avvera. Mi sono allenata tanto e per me questa è la prima vera affermazione importate se non considero i risultati ottenuti ai campionati italiani, anche perché nessun atleta dell’Umbria aveva mai vinto la Coppa Shotokan, e per questo sono doppiamente felice e porto a casa al mio Maestro Pietro Menichetti, a cui devo veramente tutto, emozioni a non finire che ci ripagano del tanto lavoro fatto per arrivare lassù, fra le atlete più meritevoli”.
I PROTAGONISTI
Nella classifica del kumite maschile troviamo sul gradino più alto del podio Francesco Tinelli che, sull’onda del successo ottenuto con la squadra nazionale agli ultimi europei Eska in Serbia e la conquista di una storica medaglia d’argento nel kumite a squadre seniores maschile – meglio di loro, ma in campo juniores, fecero solo a Ferrara nel 1990 gli atleti azzurri del calibro di Ardolino, Innocenti e Putignano che portarono a casa la medaglia d’oro a squadre, risultato fino ad ora mai bissato, nda – ha messo la sua firma nella competizione maschile di kumite individuale vincendo la Coppa Shotokan davanti al suo compagno di sempre Stefano Zanovello.
“Penso che questa sia, ora come ora, la gara più bella che ho fatto. Ho tirato senza nessun pensiero, consapevole dei miei mezzi e fatto la finale con Stefano, mio compagno di stanza e amico, quello che considero mio fratello. Lo scorso anno per un pelo sono finito al secondo posto con Matteo Cuscona, ma nel 2018 mi sono rifatto, senza contare che con la squadra sono due anni di fila che vinciamo. Penso che sia un record per il Piemonte!”.
Una gara open dove Francesco Tinelli ha saputo dare il meglio di sé. “Agli Italiani, avendo le categorie divise in meno e più, non riesci a confrontarti con tutti i tuoi avversari e proprio per questo la Coppa Shotokan è per me la gara più importante in assoluto di tutto l’anno e del nostro karate: difficile se trovi uno veloce e piccolo, ma te la puoi giocare, viceversa, fino alla fine se trovo davanti a me un atleta del mio peso. Tutti abbiamo una grande esperienza e ormai ci conosciamo bene, ma salire su primo gradino del podio di questa gara è un’emozione incredibile che non avevo mai provato. Sono contento per questo risultato, perché faccio molti sacrifici: mi alleno tanto, con il lavoro ci metto l’anima, ritagliando gli spazi più impensabili nella mia giornata, curando l’alimentazione, rinunciando al sabato sera con gli amici se sono in periodo di gare, perché devo andare a letto presto. Il karate è la mia vita anche se ho solo 24 anni! Questa passione me l’ha trasmessa da piccolo, avevo 5 anni, il mio M° Matteo Porzio Bodolo, che oltre a essere un amico è ancora il mio allenatore: l’ho sempre seguito dappertutto, anche in gara quando ero piccoletto, mi ha fatto crescere con lui e ora per me è bello avere al mio fianco un punto di riferimento come lui e ed è bello andare in palestra e trovare un maestro con cui si ha questo particolare feeling, perché ti tira fuori tutto quello che hai”.
Agli Italiani avendo le categorie divise in meno e più, non riesci a confrontarti con tutti i tuoi avversari e proprio per questo la Coppa Shotokan è per me la gara più importante in assoluto.
Nel kata individuale “Coppa Shotokan Master” è di nuovo il toscano Nicola Bianchi a farla da padrone. Vincitore delle ultime quattro edizioni – nel suo palmarès ha altre due medaglie d’oro nella categoria Master e un primo posto nel Memorial – il trentaquattrenne è l’uomo da battere. “È una brutta responsabilità – scherza l’atleta toscano pluri medagliato in campo nazionale e internazionale, fresco di medaglia di bronzo agli europei Eska disputati in Serbia con la squadra di kata maschile seniores – che arriva alla chiusura di un anno altrettanto importante. È stata una bella gara, perché ho disputato la finale con gli altri miei due compagni di squadra, Francesco Rocchetti e Francesco Federico, quest’ultimo chiamato a sostituire Alessandro Mezzena in squadra per un infortunio alla schiena. Sono contento che ci fosse sul podio anche Giampaolo Girotti, alla sua ultima gara, perché siamo tutti molto amici e mi è sembrato bellissimo disputare, diciamo così, questo ultimo scontro tutti e quattro insieme. Con Francesco Federico, giovane e già molto bravo atleta, ce la siamo giocata fino all’ultimo decimo di punto ed è molto importante che ci siano questi ragazzi che stimolano noi vecchi atleti, ormai, a fare sempre di più e meglio, anche se il 2019 sarà per me l’ultimo tassello della mia carriera agonistica a livello nazionale e sarà la mia ultima Coppa Shotokan. Il percorso fatto fino a ora segna la naturale progressione nel karate, da allievo, ad atleta e ora anche da insegnante per i miei allievi in palestra cui cerco di dare il massimo. Ora si guarda avanti, agli europei Eska che ci saranno in Portogallo e ai mondiali Wska in Spagna: sarà un anno molto importante per me, ma non mi fermerò certo perché lo dice l’età anagrafica e mi metto a disposizione fin da ora per il M° Pasquale Acri per continuare il mio percorso da atleta in Nazionale”.
Molte conferme vengono anche dalle ragazze della squadra di kumite femminile della Toscana, che bissano la medaglia d’oro di specialità del 2016 e con il Piemonte, invece, in campo maschile che piazza il quintetto sul gradino più alto del podio per la seconda volta consecutiva, un record per questa regione.
“È stata una bella riconferma – ha detto il M° Roberto Mazzarda, responsabile tecnico della regione – e sono contento per i ragazzi, considerando che dallo scorso anno a oggi abbiamo fatto nuovi inserimenti in squadra che si sono rivelati azzeccati per il mantenimento del titolo di specialità. Anche le altre regioni hanno piazzato giovani atleti emergenti e questo è molto bello, poiché dimostra che il vivaio si sta arricchendo e che il futuro riserva ancora molte sorprese. I nostri ragazzi, comunque, si sono comportanti molto bene e a parte i seniores Tinelli e Porreca con loro si sono aggiunti gli juniores Marco Babbini, Sergio Pretta, che ha partecipato anche all’europeo Eska, e Alberto Panepinto, tornato in gara dopo un lungo infortunio, con la riserva Alessandro Ferrari”.
Seconda la forte squadra della Lombardia che agguanta il secondo posto anch’essa con una compagine fatta per lo più di atleti juniores, in una gara open dove fino all’ultimo punto non si può dire la parola fine.
“Siamo molto soddisfatti – conclude il coach della Lommbardi Andrea Grasselli – visto che anche noi abbiamo portato in finale una squadra per tre quinti fatta di giovani sotto i venti anni, con tre ragazzi per la prima volta a disputare la Coppa Shotokan. Oltre a Kamal Bougdaova e Stefano Zanovello, infatti, abbiamo inserito Simone Brusinelli, fresco di europeo Eska, Lorenzo Leali e Simone Napolitano, tre ragazzi diciannovenni che si sono comportati molto bene e che fanno ben sperare per il futuro. A differenza del Trofeo delle Regioni il merito per il risultato di questi ragazzi va anche ai tecnici delle loro rispettive palestre, perché noi non abbiamo fatto altro che assemblarli e rifinire l’allenamento. In Lombardia abbiamo un gruppo di atleti molto uniti, c’è grande armonia fra gli allenatori e i maestri delle società ed è finalmente tornato un periodo storico di grande collaborazione fra i tecnici dello Csak, le società stesse e gli atleti, momento che ci spinge a fare ancora di più e meglio. Sono molto contento anche delle prestazioni di Carlotta Prete che per noi è sempre una sicurezza che ha centrato il podio nel kata e nel kumite, sempre nei primi posti delle classifiche di tutte le gare, una lavoratrice seria ed è ammirevole vederla confrontarsi con le altre atlete a questi livelli sempre con il sorriso sulle labbra e la stessa grinta dopo tanti anni”.
A differenza del Trofeo delle Regioni il merito per il risultato di questi ragazzi va anche ai tecnici delle loro rispettive palestre.
Il M° Grasselli, insieme a Danilo Belotti e al M° Roberto Mariani, ha dato il suo importante contributo alla buona riuscita della manifestazione con due dimostrazioni di tecnica e carattere. “Danilo è stato molto bravo a tenere il tempo nella dimostrazione di kime waza e Roberto è stato il “quid” in più per la dimostrazione a squadre con l’aggiunta di Francesco Fata e siamo molto soddisfatti”.
Oltre ai maestri, i ragazzi dello Csak della Lombardia si sono esibiti in una dimostrazione di gruppo eseguendo le tecniche contenute nel programma da cintura nera 1° dan.
Infine, hanno portato il saluto dell’amministrazione comunale il sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli e l’assessore all’educazione e sport Gigi Farioli. Con loro hanno partecipato anche il presidente ASSB Massimo Tosi, il segretario del Panathlon La Malpensa Sergio Allegrini, il professor Vitale Monti presidente provinciale ACSI, il direttore dell’Informazione On line e scrittore Gianluigi Marcora, il sindaco di Castellanza Mirella Cerini e Luigi Croci capogruppo in consiglio comunale con delega allo sport.