Ottima Italia! 1 oro, 3 argenti e 1 bronzo il bottino della Nazionale azzurra in Serbia.
Di Susanna Rubatto
Il cuore è il motore, è il fulcro energetico del corpo, ma non solo, da sempre è considerato il centro degli affetti, dei sentimenti più vivi e caldi. Simbolo di quell’inaspettato coraggio che spesso ci proietta oltre i nostri limiti… Sarà forse per queste qualità imputate al cuore, il fatto che sia stato tanto spesso citato dagli atleti della Nazionale italiana e dai loro allenatori durante il Campionato ESKA di quest’anno, scegliendo di racchiudere in una parola quel quid che può fare la differenza quando tecnica, esperienza, fisicità non sono le sole qualità in gioco. Un modo di dire, quindi, per nulla lezioso, ma portatore di quel significato profondo di centralità custodito nel termine giapponese kokoro.
Così è la Via dello Shotokan del M° Hiroshi Shirai, quella che sa rendere sempre un po’ più forti.
È con questo cuore che tutti gli Azzurri hanno affrontato la competizione, nonostante le inevitabili “mancanze” prima di una gara: ore di allenamento che non sembrano mai abbastanza, per chi, come loro, deve destreggiarsi tra impegni di lavoro o di studio e, di contro, i fastidi fisici, magari dovuti proprio a un sovraccarico di pratica. E poi il dispiacere per l’assenza di qualche compagno di squadra, per alcuni l’emozione della prima volta in Nazionale, il non credersi mai pronti a sufficienza… ma, ciononostante, sentirsi carichi di energia e passione, quella appunto del cuore che fa volare oltre ogni ostacolo, per poi lasciare che ci si stupisca una volta di più davanti alle proprie sconosciute risorse interne.
Così è la Via dello Shotokan del M° Hiroshi Shirai, quella che sa rendere sempre un po’ più forti.
Dalle dichiarazioni degli atleti dopo la gara, ciò che emerge è soprattutto un forte spirito di squadra, un legame che infonde forza ai singoli e sostiene vicendevolmente nelle competizioni.
Questo non è un risultato sempre scontato per una squadra, ma è frutto di un grande lavoro a priori realizzato con i loro allenatori, i quali hanno saputo creare questa indispensabile coesione in grado, sicuramente, di formare un gruppo compatto che ha rivelato un’ottima preparazione. Grazie a questa preparazione, anche se non tutti hanno guadagnato il podio, sono spesso arrivati fino alla finale com’è stato, per esempio, per gli juniors del kumite individuale, sia maschile sia femminile, o per le ragazze del kata a squadre, distanziate per solo un decimo dalle squadre giunte terze e quarte. Quindi, un ottimo “terreno” quello dei più giovani, ben preparato dai coach e che dà buone speranze per il conseguimento di risultati futuri.
Lo shotokan karate-do visto allo Sport Center Cair di Niš (Serbia) al 33° European Shotokan Karate-do Championship, dal 23 al 25 novembre 2018, ha mostrato un buon livello di prestazioni: Germania, Russia e Inghilterra, in primis, sono state competitive e agguerrite. Gli Azzurri senior del team kumite FIKTA-ISI asd – Fabio e Matteo Cuscona, Stefano Zanovello, Simone Romano, Simone Brusinelli, Francesco Tinelli – hanno saputo comunque tenervi testa in diverse situazioni, disputando delle lineari semifinali contro Svezia, Russia e Ungheria, prima di cedere il primo posto a un’ottima Inghilterra nella finale, con Ungheria e Belgio al terzo posto.
Con un eccellente Gojushisho-dai, invece, sullo scalino più alto del kata individuale femminile, è arrivata Giulia Gabrieli – una “piccola grande” portatrice di certezze nelle gare di kata – davanti a Germania, seconda, e alla Russia.
Precedentemente, con le compagne di sempre, Francesca Re e Annalisa Casini, il terzetto già vincitore nel kata a squadre del mondiale WSKA nel 2017, ha riportato il secondo posto con un preciso Unsu, dietro alla Germania, ma lasciando la Russia al terzo posto.
Un ottimo “terreno” quello dei più giovani, ben preparato dai coach.
Un meritatissimo argento anche nel kata individuale maschile lo conquista l’Unsu dell’esordiente Francesco Federico, già primo nelle semifinali, ma che deve cedere l’oro alla Russia per soli 2 decimi, mentre al terzo posto si classifica l’Austria.
Bronzo, invece, all’Unsu del kata a squadre dei senior Nicola Bianchi, Francesco Federico e Francesco Rocchetti, superati da Russia al primo posto e Austria al secondo.
Nel medagliere generale, dunque, su 22 Nazioni partecipanti al Campionato, l’Italia si piazza al 5° posto, con 1 oro, 3 argenti e 1 bronzo.
In testa la numerosissima squadra Russa, che distacca tutte le altre con un totale di 25 podi, seguita da Inghilterra con 10, dalla Repubblica Ceca con 13 e al quarto posto la Germania con 4 (2 ori).
Soddisfatto dei risultati raggiunti il coach del team kumite FIKTA-ISI Silvio Campari: «Sono stati dei ragazzi fantastici che hanno combattuto, al di là del lato tecnico, dal lato umano, in maniera perfetta. Penso che si meritino questo argento, per il cuore e per la fatica che hanno fatto per arrivare fino a qua e li ringrazio, ringrazio tutti quelli che hanno contribuito per farci arrivare a questo argento. Sono ragazzi che hanno dimostrato di essere grandi e abbiamo perso con onore, con una squadra molto forte come l’Inghilterra. La scuola del Maestro Shirai è una scuola fatta di cuore, non solo di tecnica e io ho imparato da lui queste cose, come dai Maestri Perlati, Achilli, Campini, Michielan… dai quali abbiamo avuto sempre questo insegnamento. Con lo stesso M° Fugazza, con cui ero pochi giorni fa, si parlava non solo di tecnica, ma di cuore. È dunque una “catena” che continua anche con le nuove generazioni, con la voglia di fare, di allenarsi e… di mettersi il kimono!».
Più che soddisfatto anche il M° Pasquale Acri coach del team kata: «Il nostro obiettivo è sempre stato quello di vincere. Siamo arrivati quattro volte sul podio e siamo soddisfatti, ma ci resta quella giusta voglia di migliorare per la prossima volta. Soprattutto per la squadra più giovane degli juniors.».
Su 22 Nazioni partecipanti al Campionato, l’Italia si piazza al 5° posto, con 1 oro, 3 argenti e 1 bronzo.
Entusiastico (ma non per il viaggio!) il giudizio del Presidente dell’ISI a.s.d., Istituto Shotokan Italia, M° Rino Campini: «Il viaggio è stato tremendo! I ragazzi sono stati fantastici, hanno dato il massimo di loro stessi, insomma, una grande soddisfazione e sono felicissimo per le vittorie ottenute! Ho visto un buon livello tecnico sia per il kata sia per il kumite, ma la cosa che mi ha colpito maggiormente, è di averli visti più attenti, più coesi. Di conseguenza, penso siano preparati ad affrontare gare internazionali di questo tipo.».
Sicuramente sarà migliore il viaggio per il prossimo appuntamento ESKA che si svolgerà a San Fernando, Cadiz (Spagna) il 22-24 novembre 2019.