Il ricordo del 2000 e il rammarico di oggi del M° Perlati.
Qualche giorno fa, sfogliando l’opuscolo che avevo pubblicato nel 2000 in occasione del 10° Campionato del Mondo ITKF, ho rivisto le foto che riguardavano l’intitolazione di un giardino pubblico al Maestro Gichin Funakoshi.
All’epoca era stata un’impresa ardua convincere l’Amministrazione Comunale di Bologna a deliberare in tal senso: la prima richiesta riguardava l’intitolazione di una Via, che però è stata respinta.
Caparbiamente ho stressato l’Assessore allo Sport di allora, Paolo Foschini, e la Presidente del Quartiere Reno, Silvia Zamboni, fino a che non hanno ceduto e concesso l’intitolazione di un giardino pubblico del Quartiere.
La soluzione mi è apparsa subito più interessante di una strada, perché nel giardino pubblico si trovano ogni giorno decine di bambini e genitori che, in questo modo, vengono a conoscenza di questo grande Maestro e dei principi del Karate Tradizionale.
Inoltre, nel giardino, è possibile praticare karate durante la bella stagione promuovendo in questo modo la disciplina.
In quell’anno ero convinto che tanti maestri, Società e atleti avrebbero operato per fare in modo che nella propria città il nome del Maestro G. Funakoshi fosse inserito tra i nomi dei Grandi Personaggi della storia.
Sarebbe bastato che ogni anno una decina di città o paesi avessero ottenuto l’intitolazione per avere oggi, dopo diciotto anni, il nome del Maestro in oltre 180 città.
Non mi risulta che ciò sia stato fatto. Peccato.
Però c’è sempre tempo.
Se qualche maestro si impegnerà di meno per lasciare tracce del proprio vissuto e penserà piuttosto a dare visibilità e lustro ai Maestri che ci hanno preceduto e ci hanno consegnato un dono inestimabile, fatto di sacrifici e grande esperienza, ogni anno potremo vedere crescere come fiori i nomi dei Maestri inseriti in un contesto sociale visibile a tutti.