Il parere del prof. Gabriele Achilli sul rinnovo dell’accordo tra FIKTA e FIJLKAM del 19.04.18.
In occasione dei IX Campionati Assoluti Fikta 2018, svoltisi il 9-10 giugno al Pala Pellicone del Lido di Ostia, KarateDoMagazine ha sentito il parere del Presidente FIKTA professor Gabriele Achilli riguardo al rinnovo dell’accordo tra le due storiche Federazioni del karate italiano, FIKTA e FIJLKAM, siglato il 19 aprile scorso a Roma.
…noi facciamo il nostro karate tradizionale e loro fanno il karate sportivo e non c’è nessuna sovrapposizione e nessuna incomprensione.
Abbiamo creduto e stiamo lavorando già da anni a questo accordo, che è un accordo fondamentale per tutte e due le Federazioni. Penso che ne abbia accennato il caro amico dottor Domenico Falcone [nella video intervista di karatedomagazine, ndr]; tutti e due crediamo molto in questo protocollo d’intesa, per quello che riguarda il discorso dei nostri intenti e per la nostra attività pratica, per cui abbiamo trovato un perfetto accordo in sinergia con quella della Fijlkam: noi facciamo il nostro karate tradizionale e loro fanno il karate sportivo e non c’è nessuna sovrapposizione e nessuna incomprensione.
Tutti i nostri atleti che vorranno prendere parte alle gare con il “karate moderno” (sportivo), chiamiamolo così, si potranno iscrivere alla Fijlkam e rispetteranno le regole del karate sportivo e viceversa, dall’altra parte chi vorrà venire a fare le gare di karate tradizionale si adeguerà a quelle che sono le nostre regole. Una cosa molto importante è questa unione di intenti fra le nostre due realtà federali, anche su quello che sarà lo sviluppo della struttura della federazione.
Inoltre, per gli aspiranti istruttori e maestri, la Fijlkam metterà a disposizione la sua struttura e noi faremo lo stesso mettendo a disposizione i nostri docenti e viceversa. Quindi, tutti coloro che il prossimo anno prenderanno parte al corso di aspiranti istruttori e maestri, sappiano che avranno a disposizione una quantità di mezzi e di personale umano e scientifico ad alto livello. Metteremo insieme, quindi, da parte nostra un gruppo di lavoro non indifferente del quale faranno parte i nostri docenti, anche universitari, e tutto quello che deriva dalla nostra esperienza precedente e altrettanto faranno loro. È come dire che 1+1 fa 2 e noi ci teniamo a fare 2, poi 3, poi 4… per il bene delle generazioni future, per il bene del karate tradizionale e per il bene del karate in Italia e così facendo daremo la possibilità ai nostri atleti di potersi misurare anche con gli altri.
Per le prossime Olimpiadi non so, bisogna vedere quali sono i termini che il CIO ha dato per la partecipazione, i tempi e modi, ma per il 2024 i nostri atleti potranno aspirare ad avere questa occasione, se, come ha accennato il dottor Falcone, il karate sarà ancora olimpico.
Presidente, nel 1995, se non erro, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha riconosciuto l’Istituto Shotokan Italia come Ente Morale.
Per ottenere questo grande traguardo io, Gabriele Achilli “povero ragazzo di campagna”, ho lavorato diversi anni, informandomi fra i diversi legali e dai vari dirigenti delle federazioni per capire quale fosse la strada più corretta da seguire e così ho fatto. Per far riconoscere l’ISI come Ente Morale ci sono voluti cinque anni di lavoro, tutto in silenzio, per cercare di non minare il mio intento, quello cioè di dare una gratificazione a questo grande Maestro che abbiamo, Sensei Hiroshi Shirai.
Il punto è questo: lui è un uomo che si alza la mattina, fa karate, si allena tutti i giorni, pensa e scrive quotidianamente di karate. Il Maestro Shirai ha già in mente i programmi per i prossimi 10 anni! È “avanti”. Il percorso che abbiamo fatto con lui in questi decenni e a cui siamo arrivati era già disegnato nella sua mente e se, come in tutte le cose ci sono dei “correttivi”, rimane il fatto che questi erano i suoi principi e le sue idee.
Perciò, io e tutti noi che abbiamo la possibilità di essergli vicino (e siamo in pochi), sentiamo quello che pensa, al di là di quello che è l’aspetto tecnico “del pugno e del calcio”, ma per quello che è il suo decorso di sviluppo, anche politico, del karate non solo in Italia.
Il Maestro ha avuto le sue gratificazioni e le sue delusioni come tutti, relativamente a quello che è stato l’andamento degli anni passati, ma si è verificata questa opportunità che è nata 4 o 5 anni fa, quando sono stato invitato a vedere, a Parigi, i campionati mondiali della WUKO (oggi WKF – World Karate Federation) e ho visto una struttura consolidata che ha saputo richiamare ben 115 nazioni partecipanti e, dove, alle finali c’erano 15.000-18.000 spettatori. Una cosa davvero eccezionale!
Così, quando si è presentata questa opportunità di avvicinamento e di collaborazione, non abbiamo dato le dimissioni dalla ITKF, (International Traditional Karate Federation), realtà in cui sia Sensei Shirai che il Maestro Hidetaka Nishiyama hanno lavorato per molti anni, ma semplicemente non abbiamo rinnovato l’affiliazione. Quindi non abbiamo fatto nulla di traumatico.
Io ho sempre detto, fin da quando abbiamo creato la Fikta, che per collaborare le porte sono aperte a tutti. Mantengo, infatti, rapporti di cordialità non solo con gli enti di promozione sportiva, ma con tutte le altre federazioni e lavoriamo per qualcosa che possa essere costruttivo per un domani… e con la Fijlkam ci siamo avvicinati così.
Poi, purtroppo, il dottor Matteo Pellicone è venuto a mancare e il suo ruolo, per elezione, è stato assunto dal dottor Domenico Falcone che è stato il suo segretario per oltre un ventennio.
La scelta operata dalla Fijlkam è stata giusta, in quanto, quest’ultimo, era persona al corrente di tutto e ha sempre seguito le nostre vicissitudini. Domenico Falcone, permettetemi di dirlo, è persona con le idee chiare, un presidente a tutto tondo con una grande “famiglia” alle spalle e un’organizzazione ben rodata. Come Fijlkam hanno certamente anche il valore aggiunto e la fortuna di percepire i contributi del CONI e questa è una grande cosa, ma danno la possibilità ai nostri iscritti e alle nostre società di avere delle “aperture”, come l’utilizzo del Pala Pellicone. Quindi, anche i nostri atleti attraverso questo accordo, potranno usufruire delle loro sale e delle palestre, facendo un lavoro costruttivo, poiché anche noi, nel nostro “piccolo” siamo una realtà federale che comprende circa 400 società, 1.000 tecnici e 19.000 iscritti e assieme a loro facciamo bel numero… l’unione fa la forza!
Dopo tanti anni di lavoro la Fijlkam ha riconosciuto il vostro valore aggiunto.
Una cosa molto importante è da sottolineare. Il dottor Matteo Pellicone e suo fratello ci dicevano sempre: “Sia la FIKTA sia l’Istituto Shotokan Italia – Ente Morale, sono le realtà più corrette, perché non ci hanno mai dato problemi”. Di fatto, noi abbiamo sempre seguito la nostra strada.
Proprio per questa nostra serietà, la Fijlkam ha detto che si sarebbe aperta solo a noi e il presidente Falcone ha voluto sottoscrivere una convenzione solo con noi.
Nel nostro “piccolo” siamo una realtà federale che comprende circa 400 società, 1.000 tecnici e 19.000 iscritti
Oltre che con il presidente Falcone siete in stretto contatto anche con il dottor Sergio Donati, il vice presidente nazionale del settore karate.
Devo sottolineare proprio questo aspetto. Per fortuna, infatti, insieme al presidente Falcone ho incontrato il dottor Sergio Donati, un grande organizzatore, molto disponibile al dialogo e alle diverse proposte, col quale mi sono trovato perfettamente in sintonia, e, proprio ad aprile, alla presenza del Maestro Giuseppe Perlati, vice Presidente della Fikta, artefice anche di diversi incontri personali con il dottor Matteo Pellicone realizzati in passato e che hanno portato alla stesura del primo protocollo Fijlkam/Fikta del 6 marzo 2012, ci siamo trovati a sottoscrivere questo accordo proprio a Roma. La cosa importante, quindi, è che i nostri iscritti sappiano che a loro verranno riconosciuti sia gradi che qualifiche. Anche per questo devono sentirsi tranquilli e che le cose si fanno alla luce del sole.
Per quanto riguarda l’attività internazionale?
Per quanto concerne l’attività internazionale, i nostri atleti potranno prender parte all’attività con l’ESKA – WSKA, che non sono organi concorrenti e contrari, ma privati. Infine, ci tengo a precisare che noi lavoriamo e operiamo, il sottoscritto in primis, assieme a tutti gli altri per il bene dei nostri associati e dei nostri tecnici.