Lo spirito della competizione nelle parole di un atleta: “Ringrazio i miei avversari. Grazie al confronto con loro sono migliorato”.
A bordo tatami degli Assoluti si respirava un’atmosfera di bella compartecipazione: in gara sì, ma tutti consapevoli di appartenere alla famiglia Fikta, fatta di amicizia e rispetto. Un grande weekend quello al PalaFerraris (a ingresso libero e gratuito) di Casale Monferrato, per la fase finale dei Campionati italiani FIKTA. Su 6 tatami si sono confrontati 571 contendenti per la conquista dei titoli individuali di campione italiano nelle specialità di kata, kumite e fukugo, e ben 115 squadre per i titoli nel kata, nel kumite e nell’enbu.
Gli atleti provenivano da 15 regioni italiane, predominante la Lombardia con 132 atleti, poi il Lazio con 78, il Piemonte con 73, l’Emilia con 72 e, a seguire, tutte le altre. 134 Le scuole di karate aderenti alla federazione, con altrettanti coach al seguito degli atleti, e con 60 ufficiali di gara.
I Maestri Pasquale Acri, Silvio Campari ed Elio Giacobini osservavano soprattutto i più giovani, avendo già scelto i seniores da portare ai Mondiali WSKA.
Numeri ragguardevoli per il M° Valerio Polello, responsabile del Comitato Regionale Piemontese FIKTA, nonché Direttore Tecnico della Yudanshakai Casale, al quale sono stati affidati gli aspetti organizzativi della competizione e la predisposizione delle varie fasi di svolgimento della gara, secondo un ormai collaudato modello organizzativo. Per il supporto in tutte le fasi della manifestazione, sono da ringraziare i volontari del gruppo di genitori Yudanshakai, la cui indispensabile collaborazione ha sempre garantito la perfetta e apprezzata riuscita delle manifestazioni casalesi.
Il Campionato è iniziato alle ore 9.30 di sabato 10 giugno.
Nella prima giornata si sono svolte le gare, maschili e femminili, di Kata individuale, per le categorie cadetti, speranze, juniores e seniores, di kata a squadre, di fukugo, di kumite individuale della categoria cadetti e di enbu.
La seconda giornata, domenica 11 giugno, è stata all’insegna del Kumite, con lo svolgimento delle prove individuali maschili e femminili per le categorie speranze, juniores e seniores, a cui sono seguite le prove di kumite a squadre e le finali delle prove individuali.
Presenti, oltre alle autorità locali, i massimi vertici federali FIKTA, in particolare il M° Hiroshi Shirai, il Presidente M° Gabriele Achilli, il Segretario Generale M° Giuseppe Perlati, nonché i maestri componenti la commissione superiore federale e le varie commissioni tecniche.
Particolarmente importante per gli atleti anche la presenza degli allenatori della Nazionale, i Maestri Pasquale Acri, Silvio Campari ed Elio Giacobini che, avendo già scelto i seniores da portare ai Mondiali WSKA di settembre a Treviso, osservavano soprattutto i più giovani per individuare chi tra loro potrà andare a coprire i posti ancora mancanti.
Per il M° Acri “La gara organizzata dalla società del M° Polello è stata ottima come al solito. Per me, nel mio ruolo di allenatore del kata, è una competizione interessante, essendo l’ultima prima del Mondiale WSKA di settembre. Sto cercando tra gli atleti delle ‘conferme’, perché le scelte vere e proprie, in parte, se non completamente, sono già state fatte. Devo dire che sono assolutamente soddisfatto e le mie aspettative hanno trovato conferma. Per il Mondiale, almeno spiritualmente, siamo pronti, ma c’è ancora un po’ di strada da fare nella preparazione.”
Complimenti agli atleti e anche al M° Polello che si conferma una garanzia per quanto riguarda l’organizzazione
Anche dal punto di vista arbitrale “la prima giornata è stata intensa – ci racconta il M° Ivo Bersan –, ma proficua e bella, abbiamo visto delle buone performance e direi che il livello era alto. Complimenti agli atleti e anche al M° Polello che si conferma una garanzia per quanto riguarda l’organizzazione e vale sempre la pena venire a Casale.” A cui si aggiunge la considerazione del M° Antonio Tosetto, anche per lui ”il livello era molto alto, specialmente i gruppi dei più giovani, che hanno fatto molto bene. L’organizzazione è stata perfetta e, quindi, una giornata positiva.”
Il M° Manuela Pancaro campionessa mondiale e, fino all’anno scorso, assistente degli allenatori della Nazionale, aggiunge: “Naturalmente l’organizzazione della competizione è stata ottima, se proprio devo fare una piccola osservazione, direi che se avessero avvisato per tempo gli atleti che gareggiavano al mattino e quelli del pomeriggio, non avremmo fatto una levataccia! Per quanto riguarda il livello, a mio parere, è altissimo e, in questa prima giornata, ho visto dei bei kata e dei buoni incontri, pur essendoci margine di miglioramento ulteriore. Darei un po’ più di spazio e importanza al karate femminile. Comunque, ai Campionati italiani partecipano ragazzi che arrivano con la voglia di fare bene e tutti si sono preparati al massimo. Poi, c’è chi riesce a salire sul podio e chi no, ma io dico sempre che l’importante è saper vincere con onore, ma anche saper perdere con onore, perché se si fa bene una gara, ci s’impegna e si dà tutto, anche se si perde, si perde con onore. È chiaro che tutti, oltre agli atleti, da noi allenatori e maestri, ai genitori (che hanno anche investito nelle palestre), ci teniamo ai risultati, perciò se uno perde perché è distratto o non s’impegna allora è un anno buttato via”.
Per il M° Severino Colombo, Consigliere federale, “È stata una giornata molto interessante, con dei bravissimi atleti e, aggiungerei, in miglioramento generale. Faccio i miei complimenti all’organizzazione e agli arbitri, non essendoci stati fatti negativi eclatanti, anzi, ho visto cose positive. Ho visto dei bei giovani e dei buoni esempi, poi però, in vista dei Mondiali, devono avere costanza e volontà di migliorarsi continuamente e credo ci siano dei bei presupposti per portare a casa delle medaglie.
Il giovane agonista Marco Mazzarda, della New Master club di Vercelli del M° Mazzarda Roberto e Ottobrini Roberta, ci racconta della sua esperienza alla gara. “Sono stati due giorni molto intensi, la gara è iniziata subito bene in quanto io e Beatrice Anghel abbiamo ottenuto il quarto posto nella specialità di enbu contro atleti con molta esperienza. Sono tre anni che ci stiamo provando e, finalmente, quest’anno siamo riusciti a far podio ed è stato un’esperienza molto bella. Per quanto riguarda i risultati individuali, nel kata ho conquistato il mio quinto titolo italiano juniores -70 (il terzo di fila) e ciò mi rende molto orgoglioso, soprattutto perché sotto c’è molto lavoro. Penso ci siano stati dei punti fondamentali nel mio percorso di questi anni: la semplicità degli allenamenti, cioè poche cose, ma fatte con qualità, e la costanza. Per questo ringrazio molto i miei Maestri e i miei compagni di palestra, che mi consentono di allenarmi per tirare fuori il mio massimo. Per quanto riguarda la gara di oggi, ringrazio anche gli avversari che ho incontrato in finale di kata, perché sono alcuni anni che gareggiamo insieme e senza il confronto con loro non credo sarei migliorato così, perciò, la maggior parte dei miei risultati sono dovuti anche a questo. Nella seconda giornata, molto intensa di kumite, ho ottenuto il secondo posto, un po’ a malincuore, perché mi sono giocato la semifinale, ma di fronte avevo un atleta molto bravo, Lorenzo Lai, con il quale è stato bello combattere. Devo dire che qui c’è un livello altissimo e non si arriva qui per caso, ci sono dietro tanto lavoro e, soprattutto, tanta disciplina, come insegna il karate. Quindi, sono molto contento, per me e per i miei compagni, di come sono andati questi due giorni. Per quanto riguarda l’appuntamento di settembre col wska, ho grandi ambizioni. Ci stiamo già allenando, formando delle piccole squadre. Siamo tutti molto motivati e molto carichi, perché sentiamo l’orgoglio di gareggiare per la nostra patria e questo ci rende felici e pronti per dare il massimo.”
…l’importante è saper vincere con onore, ma anche saper perdere con onore
In un evento così importante per il Karate Tradizionale, ci è anche sembrato opportuno recuperare il senso del termine Karate grazie alla presenza alla manifestazione di un grande ideogramma e non potevamo che approfittare della presenza del M° Riccardo Pesce per farci dare una breve spiegazione del suo significato: “È l’ideogramma che simboleggia il ‘vuoto’ che, letto accoppiato a un altro ideogramma, noi leggiamo come kara e che è il kara di kara-te. Te significa mano e, quindi, kara-te = mano vuota. Questo ideogramma fu utilizzato dal M° Gichin Funakoshi sostituendone un altro che stava a indicare la Cina, nel periodo Tang, preferendo dare un senso più giapponese alla disciplina che stava nascendo in quel momento.
Questo ideogramma significa vuoto, ma anche cielo. Per noi occidentali il senso di vuoto è abbastanza complesso, è abbastanza difficile da comprendere, perché normalmente lo usiamo in modo negativo, intendendolo come mancanza, carenza, di qualcosa. Invece, nel pensiero orientale, il concetto di vuoto è molto importante, in quanto in esso è racchiuso tutto, potremmo definirlo quasi un ‘contenitore’ del tutto.”