La tradizione è anche evoluzione. La creatività è il punto che fa la differenza fra applicare un concetto e farselo proprio per evolverlo.
Ho iniziato a trovare interesse verso la cultura del Budo e, in particolare per quanto riguarda il Karate, alle regole dettate dal Maestro Funakoshi nel Dojo Kun e nel Dojo Niju Kun, da quando ho cercato di capirne il significato.
La pratica rimane certamente la via principale per apprendere un’arte marziale, ma la parte teorica, filosofica e storica non va mai trascurata se si vuole raggiungere un livello superiore e diventare un ottimo praticante, un bravo agonista o un esperto insegnante.
Nella mia personale esperienza ho trovato grandi stimoli nello studio del Niju Kun e poterlo applicare durante l’insegnamento mi ha dato nuovi strumenti, sia con i gruppi più giovani, bambini e preagonisti, sia con gli adulti, amatori e agonisti.
Quello che mi ha stupito nella rilettura di questi principi è l’avervi trovato alla fine una “regola-non regola”, ovvero una regola “sopra alle regole”; è la numero 20 del Niju Kun e tradotta in modo semplificato dice: “Sii sempre creativo”.
È la ventesima di una serie di regole molto chiare che lasciano poco spazio a libere immaginazioni, ma è ‘diversa’ dalle altre, per questo l’ho definita “non regola”. Non dà indicazioni sul modo di comportarsi, ma sul modo di essere ed è sicuramente un livello superiore fra chi conosce le regole e le applica e chi invece le ha talmente acquisite e interiorizzate che ormai fanno parte del proprio modo di essere e di insegnare.
Il Maestro che è in grado di comprendere e applicare questo concetto ha raggiunto l’abilità di creare e modificare metodi e schemi, dando un valore aggiunto a tutto ciò che è tradizione nella base, ma che è anche evoluzione nel modo di proporlo.
Se ci pensate, potete trovare grandi conferme di questa mia interpretazione in ogni momento della vostra pratica; i più anziani possono ricordare com’era il karate quando è arrivato in Italia e come è oggi: un incredibile e meticoloso lavoro di creatività del più grande dei maestri che abbiamo oggi, il Maestro Shirai. Basta osservare il Maestro in ogni lezione, in ogni sua espressione. È la trasformazione in persona delle regole dettate da Funakoshi e l’ultima di quelle regole, l’essere sempre creativo, è indubbiamente una tra le tante qualità che lo ha contraddistinto fra tanti maestri.
Infine, non trascurate il fatto che questa regola sia stata messa per ultima, sembra quasi la volontà del Maestro Funakoshi di non mettere un punto alla fine, come si farebbe in qualsiasi regolamento, ma piuttosto di lasciare una porta aperta che dia spazio all’esperienza e alla creatività delle persone per progredire e per portare avanti la tradizione con nuovi metodi.
È un insegnamento che va oltre la pratica in palestra e trova applicazione in ogni istante della vita, è una regola che ci insegna a non fermarci, ma a evolverci, a creare la nostra vita, a costruire le nostre passioni. Ci dice di non accontentarci di quello che ci viene insegnato, ma di farne tesoro per metterci qualcosa di personale… Quando avrete appreso questo insegnamento trasmettetelo anche ai vostri allievi, ve ne saranno grati per tutta la vita.