Allo stage il M° Shirai ci richiamava: “Quando si deve fare forte, fare al 75 per cento è perdita di tempo!”.
Il 26 giugno 2016 a Lonato (BS) si è svolto lo stage Nazionale dell’Associazione Culturale Hiroshi Shirai Goshin Do.
Redigere un resoconto di eventi come questo non può prescindere dal parlare delle emozioni forti e prorompenti che la pratica di un Karate così evoluto può scatenare.
Nell’Hiroshi Shirai Goshin Do la pratica fisica è strettamente subordinata al pieno controllo emotivo da parte dell’esecutore. Quest’affermazione potrebbe apparire banale, in quanto è applicabile, volendolo, a tutte le arti marziali. In realtà, solo provandolo si può percepire la sensazione di assoluta armonia fisica ed emozionale subentrante in corso di pratica, non parliamo infatti del semplice controllo psichico, riguardante la pura sfera volitiva. In questo caso parliamo proprio del pieno controllo emozionale, quello che ci spinge a ripetere, ripetere e ripetere un gesto tecnico per assimilarne la pura essenza, allo scopo di diventare un tutt’uno con esso.
Il fine ultimo di questa pratica a volte dura, ma molto appagante, genera una serenità infinita. Questa consapevolezza spingerà il praticante a ricercare ogni possibile soluzione pacifica in caso di contesa, nella piena cognizione della possibile letale efficacia della tecnica così intimamente recepita.
Nell’Hiroshi Shirai Goshindo, d’altronde, “fare piano” non è sinonimo di “fare debole”…
Questa disciplina è stata concepita dopo un lunghissimo periodo di osservazione e studio del Karate Tradizionale, da parte del Maestro Hiroshi Shirai che ha voluto recuperare appieno il patrimonio cognitivo del Karate archetipico, quello di Okinawa, per intenderci. Tale patrimonio, stante la trasformazione resasi necessaria per poter esportare, in Giappone e da
qui nel resto del mondo, il Karate, si stava lentamente, ma costantemente dissolvendo, data la necessità di renderlo più consone a una pratica più accessibile e nella fattispecie di tipo agonistico.
Per l’aspetto puramente tecnico, si sono praticati due Kata, l’uno rappresentante la vera base tecnica della Scuola, il Goshin Taikyoku Yon, l’altro la massima evoluzione tecnica attuale, il Goshin Shuto Fudo Kaishu Kyoka Kun Ren no Kata.
Tre ore circa di lavoro serio e minuzioso con continui richiami da parte del Maestro a una pratica senza compromessi: “Quando si deve fare forte, fare al 75 per cento è perdita di tempo!“.
Nell’Hiroshi Shirai Goshindo, d’altronde, “fare piano” non è sinonimo di “fare debole”… È ricerca, pazienza, umiltà, introspezione, ricerca di maestria e consapevolezza, integrazione con la grande energia dell’Universo.