Monza 4 – 5 giugno 2016 – Parlano delle loro squadre i Maestri Campari, Ferrari e Michielan ai Campionati italiani assoluti della Fikta. Spettatore a bordo campo, per la due giorni di gara, Sensei Hiroshi Shirai.
Yama su tutti, ancora una volta. E squadra che vince non si cambia, soprattutto dopo un primato in classifica di 22 medaglie, su 51 titoli assegnati, con la compagine del M° Silvio Campari che si impone con 7 medaglie d’oro, 5 d’argento e 10 di bronzo ai Campionati italiani assoluti della Fikta che si sono svolti, sabato 4 e domenica 5 giugno, al PalaIper di Monza, ottimamente organizzati dal M° Vito Pazienza, con la collaborazione tecnica del M° Valerio Polello e della Nintai Brianza.
Per il quinto anno consecutivo si confermano campioni italiani assoluti Carlotta Prete, oro nel kata individuale seniores oltre 3°, dan e con lei, a parità di vittorie consecutive, salgono sul gradino più alto del podio Fabio Cuscona, Massimiliano Rodorigo e Giuseppe Varcasia, come squadra seniores di kata Gruppo 1. Con quattro vittorie in quattro anni anche la coppia d’oro dell’Enbu maschio-femmina composta da Carlotta Prete e Fabio Cuscona si aggiudica il titolo assoluto in questa specialità.
Riconferme vengono anche dalla squadra di kata femminile Gruppo 1, sempre dello Yama di Milano, composta da Carlotta Prete, Gaia Stellato e Lucrezia Vischi, seguite da Marina Germiniasi che fa il bis nel kumite individuale seniores +60 chili.
Avere il maestro Shirai a bordo campo, così attento a tutte le gare, è stato quel quid in più che ha dato a tutti, ragazzi compresi, una grande e positiva energia e ha certamente fatto la differenza.
“Se siamo una grande squadra – conferma il M° Silvio Campari – è anche perché a fianco a me ho degli ottimi collaboratori come coach, tutti ex atleti agonisti, che portano ogni giorno in palestra ai ragazzi la loro esperienza. Questi sono Paolo Busso, Yuri Shirai e Matthias Pacchi”.
E lo squadrone di kumite di Serie A, dopo una grande finale contro la compagine dello Zoshikan della Toscana guidata dal M° Alessandro Ferrari, sale sul secondo gradino del podio dopo anni di supremazia. “I sentimenti che mi legano a Sandro Ferrari sono di reciproca stima e di grande amicizia che durano da decenni e perdere con una squadra così forte e affiatata come quella dello Zoshikan di Montecatini non lascia quell’amaro in bocca che potrebbe contro altre formazioni. Sandro è una persona estremamente corretta, che ha sempre saputo trasmettere ai suoi ragazzi quei valori fondamentali che sono quelli insiti nel nostro karate tradizionale, della nostra federazione e del M° Shirai. Per me è stato un onore aver fatto la finale con lui, anche perché mi sono tornati alla mente gli anni in cui ero ancora un agonista e lui era già allenatore”.
Molti sono i giovani che non sono stati da meno. “A parte le conferme dei medagliati, nei giovani vi posso fare il nome di Marina Germiniasi che, da due anni a questa parte ha fatto il bis nella gara di kumite e Lucrezia Vischi che, per il secondo anno consecutivo come cintura nera II dan, ha dato il suo apporto per portare di nuovo sul gradino più alto del podio la squadra femminile di kata del Gruppo 1, con un team rodato come le compagne Carlotta Prete e Gaia Stellato, ragazze di provata esperienza”.
Certamente l’emozione più grande è stata quella di aver potuto avere a bordo campo, per entrambi i due giorni di gara, Sensei Hiroshi Shirai affiancato dal presidente della Fikta Gabriele Achilli e da tutto lo staff Federale, con il grande lavoro svolto da arbitri, nazionali e internazionali, i presidenti di giuria, i medici federali e il grande supporto della Segreteria Generale Fikta di Milano. “Avere il M° Shirai a bordo campo, così attento a tutte le gare, è stato quel quid in più che ha dato a tutti, ragazzi compresi, una grande e positiva energia e ha certamente fatto la differenza”.
Non poteva che essere particolarmente soddisfatto dei risultati ottenuti anche il M° Alessandro Ferrari che ha ricevuto dal M° Antonio Giacomelli la guida della squadra dello Zoshikan di Montecatini la quale, come dicevamo, ha conquistato il titolo nel campionato italiano di Serie A con la squadra di kumite composta da Mattia Frati, Fulvio Bartolucci, Filippo Della Latta, Nicola Bianchi, Andrea Rizzuto e Davide Della Pina. “Abbiamo finalmente riconquistato l’oro nel kumite a squadre dopo aver militato per molti anni nella massima serie, ma sempre nelle prime posizioni e lo abbiamo fatto in onore del M° Antonio Giacomelli. La serie A è il fiore all’occhiello degli Assoluti, ma il ricordo degli anni ’90, quando combattevamo noi, è ancora vivo: abbiamo vinto il titolo dal 1993 al 1998, 5 titoli italiani e 1 Coppa Shotokan e alla morte di Antonio, mio compagno di nazionale, mio fratello e grande amico, ho promesso al M° Shirai che avrei continuato a nome suo con lo Zoshikan e da sensei Shirai ho avuto l’incarico di mantenere viva la storia della sua società, la sua scuola, unendo i miei ragazzi con i suoi. E così ho fatto e continuo a fare”.
E il cambio di generazione ha dato una sferzata di gioventù alla squadra. “Abbiamo vinto con la stessa formazione dello scorso anno, ma i ragazzi, dall’argento del 2015, hanno cambiato atteggiamento e sono certamente maturati e questo fa la differenza quando si parla di squadre. La tecnica non cambia certamente, ma la determinazione, la voglia di esserci e di vincere è quella che fa la differenza, soprattutto quando ti trovi di fronte a un team come lo Yama del mio grande amico Silvio Campari, una compagine molto forte, con atleti bravi sia come persone sia come combattenti. È stata una finale vinta molto bene, fatta con il cuore, con onestà e senza nessun incidente e anche il fattore controllo è stato determinante e fondamentale, così come lo è nel nostro karate. Contenere emozione, agonismo, è una questione di maturità e quest’anno i ragazzi hanno avuto una consapevolezza maggiore del loro potenziale e mi è piaciuto, della squadra, come abbiano saputo rinunciare all’ego personale. Mi spiego: a volte in questo tipo di competizione vale più il pareggio che la vittoria e i ragazzi si sono resi conto di questo valore aggiunto e hanno mandato avanti la squadra in toto. E devo ringraziare quelli che hanno permesso che lo Zoshikan sopravvivesse, dai componenti storici, la vecchia guardia come Marco Zeni, mio allievo e che lavora con me, Massimiliano Ferri, Alberto Bacchi, che ha fatto parte della vecchia formazione, Mirko Saffioti il quale aiuta e sostiene il kata con gli allenamenti, Mauro Gori, mio allievo in Versilia vicinissimo alla squadra e Leonardo Poli, allievo diretto di Antonio Giacomelli, il collante del team e che si allena sempre con noi, persona molto importante per Zoshikan di ieri e di oggi. Se siamo arrivati a questo punto è anche grazie a lui, al di là degli agonisti attuali, tutta la società ha permesso che questa sorta di amore per lo Zoshikan continuasse nel ricordo di quest’uomo che era eccezionale”.
Ma gli altri risultati non sono mancati. “Abbiamo vinto nelle categorie che contano e penso che una funzione molto importante dell’agonismo, nella nostra federazione, sia proprio la formazione del carattere. Certo, l’agonismo è una parte della vita del karateka, ma forse poche sono le federazioni, dove l’età dei praticanti va anche oltre gli over 50, come al nostro stage dei tecnici sempre ‘stra’ affollato. Il karate del M° Shirai non è come il calcio, dove dopo i 35 si smette di giocare, anzi, nessuno molla, perché l’agonismo è una parte importante per formare e gestire l’emozione, gestire e affrontare l’impegno, ma anche ricevere belle bastonate nell’ego, come successo a me e a tutti gli agonisti di un certo livello, che insegnano che non si molla mai la pratica. Trovo che questa sia una parte educativa importante che ci contraddistingue da altre federazioni, perché la competizione non è lo scopo ultimo, ma una parte della formazione di un karateka e ne sono convinto. Ho gareggiato per tanti anni, fatto parte della squadra nazionale per una vita, dall’allora Fesika, e probabilmente il mio karate è iniziato quando ho finito di gareggiare, perché ogni volta che mi alleno col M° Shirai è sempre una scoperta. Il cercare di migliorarci è la nostra caratteristica. Ma il premio più grande per noi è stata la soddisfazione del M° Shirai nel vedere come si è svolta la finale del kumite di serie A che, tutt’ora, a parlarne, mi dà grandi emozioni”.
Contenere emozione, agonismo, è una questione di maturità e quest’anno i ragazzi hanno avuto una consapevolezza maggiore del loro potenziale e mi è piaciuto, della squadra, come abbiano saputo rinunciare all’ego personale.
Uno degli uomini da battere si conferma l’emiliano Giampaolo Girotti della polisportiva Monte San Pietro di Bologna e allievo del M° Giusy Lombardo, che si è aggiudicato il titolo nel kata seniores e nel kumite seniores –75 chili. “Quest’anno sono arrivato finalmente alla vittoria nel kata con Sochin e mi sento bene, anche perché non me l’aspettavo, visto che nemmeno in finale mi sono sentito di aver fatto bene il kata, ma quando ho visto il nome di Nicola Bianchi secondo ho capito che finalmente la medaglia d’oro era arrivata. Mi sono allenato molto con la nazionale e cerco, ai raduni, di assimilare tutto quello che posso, stando sempre attento ai dettagli e quando mi correggono cerco di mettere in pratica le correzioni che mi fanno gli allenatori. Ma anche il mio M° Giusy Lombardo, atleta di grande esperienza nel kumite, è stata soddisfattissima e tra l’altro domenica mi ha fatto una grande sorpresa, perché è riuscita a venire a Monza e a farmi da coach in tutta la gara ed è sempre bello avere proprio maestro di fianco”.
A chi dedichi la vittoria? “Alla mia palestra, polisportiva Monte San Pietro, ai ragazzi che mi sono sempre vicini e che mi hanno sopportato e supportato, sia per il mondiale Uwk, la Coppa Shotokan sia per gli italiani. Ma ringrazio anche il mio maestro che in allenamento mi martella costantemente ed è sempre con me è in prima linea”.
Importante è stata anche la prestazione dei giovanissimi atleti della Ren Bu Kan di Treviso, dei Maestri Ofelio e Davide Michielan, che hanno centrato la medaglia d’oro con ragazzi che non vanno oltre i 22 anni, nel kumite a squadre maschile di serie B, composta da Francesco Ouattara, Carlo Pizzolon, Francesco Angiolini, Alberto Novello e nel kumite a squadre femminile, compagine formata da Giulia Michelin, Caterina Dozzo, Marzia De Rossi, Diletta Demichelle e Giorgia Favero. “Sono molto soddisfatto di questo campionato – continua il M° Davide Michielan – perché sono ragazzi che si allenano già da due/tre anni assieme e hanno raccolto il frutto del lavoro che stiamo facendo, soprattutto nel kumite, specialità che piace a molti e dove stiamo raccogliendo ottimi frutti visto che si stanno specializzando nel combattimento, pur avendo poche ore a disposizione per gli allenamenti. Gli facciamo fare tante garette proprio per fare in modo che imparino a stare sul tatami, perché nella nostra federazione ci sono poche manifestazioni e per mantenerli con la giusta preparazione li facciamo salire sul tatami con gli enti di promozione sportiva e attraverso le nostre gare interne. In questi due anni tutti i ragazzi hanno fatto gare almeno una volta al mese per abituarsi alla tensione. Mio padre dice sempre che anche se arriva la vittoria bisogna migliorare e si guarda già alla competizione successiva per stimolare la loro crescita”.
Grande la Nintai Brianza che ha portato a termine l’arduo compito di organizzare gli assoluti Fikta.
Infine, il M° Vito Pazienza, organizzatore dell’evento, fa il suo commento alla manifestazione. “Grande Nintai Brianza, che ha portato a termine l’arduo compito di organizzare gli assoluti Fikta. Indubbia la soddisfazione, tutto è stato perfetto. La città di Monza ha accolto gli atleti e i loro accompagnatori, con l’evento che vedeva il patrocinio del comune di Monza, con il Palaiper, location adatta agli assoluti, che ha visto scendere sui sei tatami allestiti sul parterre, 150 società provenienti da tutta Italia, con atleti di caratura mossi da un agonismo puro”.
Fondamentale è stato il contributo di tutti e in particolar modo quello offerto dai soci, dai genitori e dai ragazzi della società Nintai Brianza che, sotto l’attenta guida del M° Vito Pazienza e del presidente Adriano Pazienza, hanno saputo accogliere con successo questo evento. “Un podio per le premiazioni in stile giapponese ha fatto da cornice agli atleti vincenti, così pure il porta trofei e medaglie, interamente costruito a mano per rendere il momento delle premiazioni unico. Un omaggio floreale, un’orchidea bianca, è stata donata a tutte le atlete salite sul podio. Un grande ringraziamento va dato anche alla azienda Vivisol S.r.l. di Monza, con il suo rappresentante Claudio Petronio, che ha messo a disposizione il personale, il quale ha anche effettuato alcuni test di valutazione della capacità polmonare degli atleti stessi”.
Alla manifestazione era presente anche l’assessore allo sport del comune di Monza Silvano Appiani.
Tutti i risultati e le classifiche sono visibili sul sito FIKTA.