Verso l’obiettivo: la perfezione e l’efficacia delle tecniche.
La “via“ del Karate Do è difficile, questo lo sappiamo, a volte la strada è tortuosa e a volte invece sembra talmente dritta da avere l’impressione di ripercorrere uno stesso tratto nello stesso modo, con le stesse sensazioni. È l’abitudine, l’esecuzione disinteressata di movimenti che ripetiamo da anni, è tutto ciò che diventa noioso perché lo guardiamo con gli occhi di chi si sente esperto e non ha nulla da imparare.
Solo chi ha capito il verso senso del Do può apprezzare il valore di questo percorso e sentire i propri passi prendere forza uno dopo l’altro, seppure si eseguano le stesse azioni nel corso di tanti anni di pratica.
Il Maestro Shirai ancora una volta è riuscito a condurci su questi passi, sui fondamentali e sui bunkai, dando ancora più forza, più precisione a quella che potrebbe sembrare una “ripetizione rimescolata delle solite tecniche”, ma che invece ci sta portando verso un obiettivo molto importante: la perfezione e l’efficacia della tecnica.
Questo modo di vivere l’allenamento e questa particolare visione del Karate del Maestro Shirai è tanto difficile da comprendere quanto gratificante una volta che lo si è capito, ed è questo il vero traino che ha spinto centinaia di atleti e maestri da tutta Italia a incontrarsi ancora a Ferrara il 12 giugno, per ‘rimettersi in gioco’.
Fondamentali come punto di partenza imprescindibile per arrivare al Kumite.
L’allenamento è partito dallo studio del kihon applicato singolarmente e poi in coppia con tecniche miste di attacco e difesa, riassumendo e rivisitando quello che è poi il programma di kihon per l’esame da 1° a 5° Dan.
Nell’esecuzione dei fondamentali il Maestro si è soffermato in modo particolare sull’utilizzo del caricamento e della rotazione delle anche per dare più potenza e stabilità alla tecnica.
La lezione è proseguita con lo studio dell’Happo Bunkai (applicazione in 8 direzioni), modificato in alcuni passaggi e direzioni, del kata Hangetsu eseguito dal Maestro Pasquale Acri e del kata Sochin eseguito dal Maestro Alessandro Cardinale. Attraverso lo studio e l’applicazione del kihon prima e del kata successivamente il Maestro ha voluto ancora una volta insistere sull’importanza dei fondamentali come punto di partenza imprescindibile per arrivare al Kumite.
La mattinata si è conclusa con la sessione di esami per i Dan presieduta sempre dal Maestro Shirai e dalla Commissione Tecnica Nazionale.