1° Incontro, 26-27 agosto 2015. Seguire il corso Istruttori-Maestri dall’interno è un’imperdibile occasione! Ecco il primo resoconto con i dettagli dell’esperienza, nei suoi aspetti formativi ed emotivi.
(in Karate Do n. 39, lug-ago-set 2015)
Finalmente inizia il corso Istruttori-Maestri anno 2015-2017!
Siamo al primo incontro presso il palazzetto di Bellaria-Igea Marina. In questa prima giornata (delle due previste) di mercoledì 26 agosto, alle 9.30 siamo già in molti ad attendere con impazienza e curiosità l’inizio di questa coinvolgente esperienza che ci porterà a raggiungere un importante traguardo. Alle 10.00, puntuale, il M° Dino Contarelli fa l’appello e già questo mette in risalto come questo corso sarà impegnativo, degno di rispetto e puntualità, senza sconti per nessuno.
Una prima presentazione verte sul modo in cui verrà strutturato il corso e sono evidenziate alcune problematiche che hanno fatto slittare la data di inizio, aspetti soprattutto di ordine economico legati al maggior costo delle strutture alberghiere (per le coincidenza con l’EXPO di Milano) e quelli dovuti al minor numero di iscritti rispetto ai corsi precedenti. In linea di massima, considerando gli assenti (temporanei o ritirati dal corso), siamo una cinquantina per il corso Istruttori e una dozzina per il corso Maestri. Elemento di rilievo in questo breve excursus del M° Contarelli è il prolungamento del Corso che si protrarrà fino ad agosto 2018.
Verso le 10.30 inizia la prima fase pratica affidata al M° Fugazza, il quale conduce in modo paziente e con grande passione una lezione improntata sulle tecniche basilari che vengono insegnate agli allievi per conseguire 8-7-6 e 5 Kyu (cintura arancio). In questa fase pratica abbiamo avuto la sensazione di un ritorno al passato, tutti ci sentivamo e dovevamo umilmente sentirci, come giustamente sottolineato dal Maestro, dei principianti che iniziano per la prima volta questa grande esperienza nel mondo del Karate. La lezione è stata molto interessante, permettendoci di rivedere le tecniche basilari, ma di fondamentale importanza, in un’ottica diversa dettata dalla maggior esperienza che una cintura nera possiede e che dovrebbe consentirgli di valutare e apprendere tali tecniche con più consapevolezza.
Questo corso sarà impegnativo, degno di rispetto e puntualità, senza sconti per nessuno.
La prima interessante lezione teorica è stata tenuta dal M° Gazich (Presidente commissione arbitri), sull’importanza dell’educazione e del comportamento che devono assumere i giovani atleti soprattutto quando sono bambini. I bambini necessitano di grandi attenzioni, già dal primo giorno in cui metteranno piede nel dojo è necessario che imparino a rispettare le regole: “Sembra difficile, ma con il tempo quando capiranno che tutti seguono quelle regole cominceranno a trovarsi bene”. Con il tempo si sentiranno più sicuri in quanto acquisiranno maggior autocontrollo. Si può anche spendere un’intera lezione per far comprendere loro il comportamento da adottare in palestra, ma è importante “prima di tutto formare il recipiente e dopo mettere dentro i contenuti”.
Premesso questo sono stati trattati i valori morali che devono caratterizzare un arbitro il quale non deve mai perdere di vista due aspetti fondamentali : “onestà e passione”.
Di grande importanza anche la lezione del M° Campini che ha illustrato il delicato compito del Presidente di Giuria, che deve mettere in primo piano la salvaguardia dell’atleta attraverso il controllo del peso, l’età, la categoria di appartenenza, il possesso dei certificati medici e tutto quanto previsto dai regolamenti federali, con particolare richiamo all’attenzione che devono avere Istruttori e Maestri nell’ iscrivere alle gare i propri atleti.
Io, che vi riporto ciò che avviene in questo corso, ritengo che, in merito all’età in cui questi ragazzi della Federazione possono entrare in gara, che vada evidenziata la serietà della FIKTA nel far partecipare alle competizione i ragazzi solo dai 15 anni in poi. Infatti, i pareri di specialisti e ricercatori nel campo delle attività sportive in età evolutiva, sconsigliano le competizioni in giovanissima età in quanto, durante il periodo che va dai 6 ai 14 anni, l’attività fisica è fondamentale e indispensabile per una crescita sana sia dal punto di vista fisico sia psichico. Svolgere un’attività motoria consente di evitare i paramorfismi derivanti da un eccessiva ipocinesia, ma anche lo stress di gare e allenamenti estenuanti, oltre a essere controindicati in giovanissima età, porterebbero all’abbandono dell’attività sportiva”.
Nel pomeriggio del secondo giorno abbiamo assistito all’intervento del M° Perlati, il quale ha illustrato l’organizzazione federale della FIKTA, sottolineando come essa nasca con l’intento di portare avanti gli insegnamenti e i principi del Karate dettati dal Maestro Shirai. Il M° Perlati è stato molto toccante nell’evidenziare l’importanza che rivestono le figure dell’Istruttore e del Maestro, i quali hanno il delicato compito di formare i propri allievi e crescerli come dei figli, richiamandoli quando sbagliano, ma senza allontanarli: essere severi senza escluderli, per far sì che non venga mai meno quel rapporto di empatia che deve essere sempre presente e che il Karate vuole trasmettere. È per esempio importante non focalizzarsi sul risultato di una gara, in quanto la gara è solo un momento la cui importanza principale è quella di verifica dell’allenamento sostenuto prima della gara stessa.
Nel secondo intervento abbiamo avuto il piacere di ascoltare l’interessante lezione del M° Matsuyama relativo a “Cultura e arte Giapponese”, iniziando dagli ideogrammi fondamentali del Karate visto che il karateka è un guerriero e quindi praticante BUSHIDO. La chiara lezione del Maestro ci ha portato ad approfondire un argomento coinvolgente, impostato sul significato degli ideogrammi che riguardano i termini maggiormente adoperati nella pratica del Karate. Nella fattispecie siamo partiti dall’ideogramma BU, che risulta composto da due parti: quella che esprime la parola “spada” e quella che esprime la parola “fermare”, per cui insieme realizzano il significato di “arrestare la spada”.
La lezione è proseguita con la spiegazione di altri termini giapponesi di uso comune, nonché con la pronuncia corretta del nostro Dojo Kun.
Il diploma sarà riconosciuto sia a livello nazionale che internazionale.
Per finire il M° Fanizza ha tenuto una fondamentale lezione, di carattere introduttivo per le prossime lezioni, sull’utilizzo delle articolazioni e della muscolatura nella pratica del Karate. Conoscere l’apparato osteo-scheletrico è fondamentale per un insegnante, in quanto permette di tutelare la salute di coloro che dovremo allenare e che saranno sotto la nostra responsabilità durante l’attività pratica in palestra.
La prima lezione del nuovo corso Istruttori-Maestri ha evidenziato la serietà di una Federazione come la FIKTA che è disposta a spendere ogni risorsa disponibile, sia dal punto di vista umano sia economico, pur di preparare i futuri Istruttori e Maestri in modo professionale, al fine di garantire insegnati competenti che abbiano una preparazione ineccepibile e altamente qualificata a vantaggio di coloro che decideranno un giorno di entrare a far parte di questa interessante disciplina che la FIKTA intende portare avanti con passione, onestà e sicurezza.
Come ha chiarito nel suo intervento di apertura corso il Presidente G. Achilli, noi del corso siamo una categoria privilegiata in quanto la Federazione mette a disposizione dei propri corsisti tutto ciò che è necessario per diventare degli insegnanti di tutto rispetto con una formazione a 360°. Questo perché, in un mondo complesso e in continua evoluzione come quello attuale, non è possibile ignorare aspetti che sono fondamentali per un Istruttore o Maestro. Mette in chiaro che la FIKTA su questo piano non intende fare sconti in merito alla preparazione dei propri iscritti, anzi intende distinguersi da altre federazione che si limitano a concedere diplomi e attestati di Istruttori attraverso la frequenza di corsi ristretti a pochi giorni di partecipazione, talvolta bastano anche solo un paio di week end.
A mio parere tutto ciò va attentamente considerato come motivo in più e come uno stimolo maggiore per proseguire con questo corso, che si presenta di alto livello anche in virtù del fatto che tale attestato/diploma sarà riconosciuto sia a livello nazionale che internazionale. Sarà pertanto doveroso e necessario dare il meglio di se stessi, con la consapevolezza che non sarà facile, ma con la certezza che ne usciremo cambiati sia dal punto di vista personale sia dal punto di vista tecnico e culturale.
Oss!
Qui il resoconto degli altri incontri.