Le tecniche del karate sono un mezzo attraverso il quale il Maestro raggiunge le nostre parti più intime.
(in Karate Do n. 8 ott-nov-dic 2007)
Il M° Kase ripeteva spesso che non esiste lo stile, ma che il karate deve essere forte e veloce. Ha sempre detto anche che senza kime non c’è karate.
Sono fermamente convinto della validità di tali affermazioni, ma il punto è: come raggiungere tali obiettivi?
A mio avviso la chiave di tutte le arti marziali è il Maestro.
Per raggiungere un buon livello ciascuno di noi può fare da solo, ma per superare i propri limiti e raggiungere alti livelli, è indispensabile la guida di un Maestro, solamente dopo, eventualmente, si può procedere da soli. Soltanto quando si è compreso e “digerito” il PRINCIPIO dal quale discende a cascata tutto il resto.
Ma non basta.
Il karate ci fa scoprire la pietra preziosa che è in ognuno di noi.
Qualunque maestro, qualsiasi guida sarà inutile se da parte nostra non ci sarà la piena fiducia, la dedizione totale, lo stesso atteggiamento puro di un bambino che “vuole” assorbire e fare suo tutto ciò che lo circonda.
Le tecniche del karate sono un mezzo attraverso il quale il Maestro raggiunge le nostre parti più intime per metterci di fronte ai nostri difetti, alle nostre contraddizioni, ai nostri limiti, per accettarli, per aiutarci a superarli e renderci consapevoli della nostra vera natura, per farci trovare la pietra preziosa che c’è in ognuno di noi.
Ho letto recentemente un articolo che riguarda un gruppo di giovani che seguono i ragazzi di Scampia che hanno problemi comportamentali e di socializzazione.
Mi ha colpito un’indicazione che può apparire banale, ma che invece è molto profonda e significativa: non si deve parlare di “buoni” e “cattivi” ma, eventualmente, sempre con i limiti di una classificazione, di “liberi” e “cattivi”.
Liberi! Liberi non solo nei rapporti sociali, nella vita di tutti i giorni, ma, soprattutto, liberi dalle paure, dai condizionamenti, da tutto ciò che rende la nostra mente offuscata e incapace di vedere chiaramente la realtà.
La Via è ardua e piena di insidie e illusioni, per questo occorre un Maestro.
Il Maestro Funakoshi ha lasciato scritto: “Una mente limpida, un cuore puro”.
La Via è ardua e piena di insidie e illusioni, per questo occorre un Maestro.
Compito difficile è trovarlo e riconoscerlo.
Il Maestro deve avere un grande cuore, deve essere severo e gentile, deve entrare nel tuo cuore e nella tua mente.
Devi sentire che tutto quello che ti fa fare e ti dice è per te, per la tua crescita.