Trovare l’equilibrio: come la perseveranza e il benessere emotivo possono coesistere
- PSICOLOGIA
- 1 Ottobre 2024
La proposta per un evento innovativo, accolta da Nicola Bianchi per il settore kata e da Stefano Zanovello per il kumite.
A Casale Monferrato si è concentrata la migliore energia dei 600 giovani atleti del karate tradizionale italiano.
La la 26ª edizione è stata l’occasione per un affascinante confronto tra due diversi stili di Karate Tradizionale: Shotokai e Shotokan.
La competizione è stata caratterizzata da un elevato livello tecnico, nel rispetto dei principi del KarateDo Tradizionale Fikta.
La passione e il desiderio di trasmettere agli atleti i benefici di quest’arte sono state le motivazioni che mi hanno spinta a dedicare la vita all’insegnamento del karate.
L’obiettivo di un maestro di karate con gli allievi: trattarli pensando che sono i successori nella trasmissione della disciplina, trasformarli in scalini che portano verso l’alto e quando il maestro inciamperà o si fermerà saprà che c’è qualcuno che porterà avanti ciò che ha imparato.
La mia più grande soddisfazione è vedere la crescita della persona e che con l’insegnamento del karate si formino persone con sani principi, gli stessi che il M° Shirai ancora oggi ci sta insegnando.
Il M° Shirai ha sempre trasmesso l’importanza del kime quale unione tra dinamica del corpo, respirazione e concentrazione mentale. Ne risulta un karate “pieno”, che va oltre l’esecuzione della tecnica come gesto “ginnico”.
La meditazione non si può insegnare, si possono dare dei suggerimenti, delle linee guida, e l’Occidente ha sempre guardato questa pratica dell’Estremo Oriente con secolare strabismo.
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